Il Commento

Il governo: cosa fare
quando la CBC si rivolta?

TORONTO – La Canadian Broadcasting Corporation-Radio Canada (CBC) è senza dubbio una delle più importanti risorse per la formazione di una identità “canadese”. Avrebbe come carica il compito di aiutare a modellare e trasmettere la realtà canadese a tutti i canadesi. Solo per questo motivo, la Canadian Radio and Television Commission (CRTC) – il suo capo titolare – gli concede una licenza che gli conferisce privilegi e protezioni non disponibili per altre emittenti e “creatori” di programmi adatti alla trasmissione.

Entrambi gli organismi sono responsabili al Parlamento tramite il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali. Il Governo Federale (Consiglio dei ministri), tramite il Ministro dei Beni Culturali, nomina i membri del consiglio amministrativo della CBC e della CRTC. Il Ministro nomina anche il Presidente della CBC, attualmente la signora Catherine Tait.

Secondo quanto rilevato il 26 gennaio, 2022, da Jonathan Bradley giornalista con True North, periodico digitale online, la signora Tait riceve uno stipendio base di $ 459.000 (più benefici). I suoi documenti proattivi per spese incorse nell’esercizio del suo lavoro per viaggi, pasti e alloggi rivelano spese di circa $ 8.000 mensili (tutte le cifre arrotondate). È una posizione prestigiosa e ben remunerata. Ha ricevuto una proroga del suo contratto quinquennale proprio il mese scorso.

Inoltre, la signora Tait continua a beneficiare di altri redditi legati al suo lavoro come amministratore in diversi altri consigli di amministrazione. Alcuni di loro si occupano di trasmissioni digitali e/o di produzione di programmi più adatti alla trasmissione tramite i social media. Uno di questi è un’entità con sede a New York che proprio lei ha fondato. E va bene.

Il signor Bradley ha osservato che 125 direttori della CBC, al 26 gennaio 2022, “guadagnavano fino a” $ 186.000 all’anno. Tutto ciò fa parte dello stanziamento parlamentare di 1,3 miliardi di dollari (primo trimestre 2022) all’anno, più l’accesso ad altri fondi di programmazione, come il Fondo Canada da 100 milioni di dollari, per i “creatori” di programmi non notiziari. Si potrebbe dire che il pubblico canadese è fortemente investito della leadership dell’emittente incaricata di garantire che la realtà canadese sia narrata e disponibile a tutti.

Il “vero capo” della signora Tait, il ministro del patrimonio canadese Pablo Rodriguez. Lui, è attualmente nel mezzo di trattative molto dure con i giganti della tecnologia digitale. Insiste che essi paghino la loro “giusta quota” dei costi per la produzione del “Canadian News” (programmazione informativa) che pubblicano sulle loro piattaforme.

I negoziati sono diventati “hardball” (durissime). Meta ha indicato di infischiarsi della legislazione canadese, C-18, progettata per “ripartire una quota percentuale dei costi della redazione” ai giganti della tecnologia. Ha “bloccato” l’accesso alle sue piattaforme ai fornitori di “notiziari” canadesi. Il ministro Rodriguez ha cancellato la pubblicità del governo annualmente concessa a Meta/Facebook. Google ha minacciato di sostenere la posizione di Meta. Si aspetterebbe la stessa reazione.

L’altro giorno è emersa un’e-mail attribuita alla signora Tait, in cui si presume lei suggerisse che entro dieci anni la CBC diventerà esclusivamente digitale. Addio TV e Radio. I dipendenti sono stati presi dal panico e sui social media con il lamento “guai a me = guai al Canada”. O forse che i giganti del digitale non avranno bisogno né del governo né di…

Né la CBC né il suo consiglio, tanto meno il suo presidente ben rimborsato, parlano per il Canada. A meno che non mi sbagli, nessuno di loro fa parte della squadra negoziale di Heritage Canada mentre affrontano Big Tech.

In qualche modo, la signora Tait deve aver pensato che i suoi commenti fossero utili al ministro e al governo e se no, a chi? Dubito che le importasse. I ministri del Gabinetto sono stati “scaricati” per passi falsi meno eclatanti – e giustamente.

Nelle foto in alto, Catherine Tait (Twitter – cbcradiocanada) e Pablo Rodriguez (Twitter – cpac)

More Articles by the Same Author: