Il Covid-19 in Italia

In Italia 679 nuovi casi
e 42 ulteriori decessi

ROMA – Sono 679 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia secondo il bollettino di oggi, 29 giugno. Nella tabella si fa riferimento ad altri 42 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 190.635 tamponi con un tasso positività allo 0,3%. Le terapie intensive occupate sono 270, numero in calo di 19 unità. Cala il numero dei ricoverati con sintomi pari a 1.676, 47 in meno rispetto a ieri. Nel frattempo, la variante Delta o indiana spaventa l’Europa e anche l’Italia, dopo aver causato un aumento dei casi in Gran Bretagna.

“Preoccupa ma possiamo prepararci e superare anche l’impatto che avrà. Occorre però correre con il completamento del ciclo vaccinale e immunizzare anche gli adolescenti”. A fare il punto è l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata.

“Questa variante è più trasmissibile del 60% rispetto alla variante Alfa – nuova definizione della più nota variante inglese – che, a sua volta, era del 60% più trasmissibile del ceppo originario di Wuhan. Appare evidente come tutto questo – sottolinea Minelli – possa fornire al Sars-CoV-2 un importante vantaggio in termini di diffusione e di aggressività”.

“La potenziale pericolosità della variante Delta – ha proseguito Minelli – è legata fondamentalmente alla sua resistenza ai vaccini, soprattutto nei soggetti vaccinati con una sola dose”.

La possibilità che a causa della variante Delta, con una diffusione di focolai, si possa tornare ad avere alcune zone rosse nel Paese “non è escludibile. Penso che un’autorità di sanità pubblica debba mantenere tutte le armi a disposizione per intervenire. Ma se si lavora bene e seriamente, ovvero vaccinando e facendo in modo che ci si comporti con responsabilità, noi possiamo continuare ad avere zone bianche tranquillamente, se invece molliamo la presa i problemi potrebbero esserci”. Lo sostiene Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma. “Molto dipende da noi – ha aggiunto Ricciardi – nel senso che se la variante Delta, che è molto più contagiosa della già contagiosa variante inglese, arriva in comunità dove ci sono pochi vaccinati. Vaccinazioni e cautele sono i nostri migliori strumenti. E’ chiaro che se si vedono situazioni con stadi pieni, tifosi assembrati in strada o rave, il virus si diffonde. Se noi evitiamo queste scene possiamo prevenire”.

L’ipotesi delle zone rosse in caso di aumento dei contagi per la variante Delta non convince Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

“Parlare oggi di zone rossa o lockdown non serve, – ha sottolineato Bassetti – ma occorre che gli italiani si vaccinino perché con la variante Delta gli obiettivi finali della campagna vaccinale sono cambiati: dobbiamo immunizzare l’80-85% della popolazione. Non possiamo accettare che rimangano senza vaccini milioni di persone”.

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