Il Covid-19 in Italia

In Italia 5.948 nuovi contagiati
e 256 vittime. Il punto sui vaccini

ROMA – Cala decisamente il numero dei neo contagiati da Covid, in Italia. Sono stati infatti 5.948 i neo positivi registrati ieri, su tutto il territorio nazionale, mentre si sono aggiunte altre 256 vittime al triste bollettino dei decessi.

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 121.829 tamponi, con il il tasso di positività al 4,88%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono tuttora 2.490, ossia 34 in meno rispetto alla giornata di domenica.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, ha intanto preso il via la valutazione dell’Ema sull’estensione del vaccino anti-Covid di Pfizer e BioNTech, agli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni. È quanto si legge in una nota dell’Agenzia europea del farmaco, informando che l’esito della valutazione è “previsto per giugno a meno che non siano necessarie informazioni supplementari”.

Il Comirnaty, autorizzato per la prima volta in Ue nel dicembre 2020 – ricorda l’Ema – è attualmente approvato a partire dai 16 anni di età. Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’agenzia regolatoria condurrà “una valutazione accelerata dei dati presentati dall’azienda che commercializza Comirnaty, compresi i risultati provenienti da uno studio clinico di grandi dimensioni in corso su adolescenti a partire dai 12 anni di età, per decidere se raccomandare l’estensione di indicazione. Il parere del Chmp sarà quindi trasmesso alla Commissione europea, la quale adotterà una decisione fi nale giuridicamente vincolante e applicabile in tutti gli Stati membri dell’Ue”.

Per quanto invece concerne il vaccino AstraZeneca, mentre il Cts rassicura anche sulla seconda dose dopo i rari casi di trombosi, giungono notizie sull’ipotesi di somministrazione anche agli under 60, con un abbassamento quindi della fascia d’età raccomandata da Aifa per la vaccinazione anti coronavirus. A confermarlo è stato il generale Francesco Paolo Figliuolo – commissario straordinario per l’emergenza Covid – il quale ha sottolineato come si stia valutando di estendere il farmaco alla classe di età inferiore ai 60: “AstraZeneca – ha detto Figliuolo – è un vaccino consigliato per determinate classi, l’Ema dice che va bene per tutti. È probabile che in quella che si chiama rolling review, cioè la revisione dovuta all’esperienza durante le vaccinazioni di massa, si possa raccomandare AstraZeneca su una classe inferiore ai 60”.

“Si sta pensando a questo – ha proseguito il generale – ed io ho avuto interlocuzioni con Aifa, Cts, Consiglio superiore di Sanità e Istituto Superiore di Sanità, anche sulla base degli studi più avanzati che ci sono in Gran Bretagna dove hanno finora utilizzato 21 milioni di vaccini”, ha spiegato ancora Figliuolo.

Intanto arrivano nuove rassicurazioni dai membri del Cts sulla seconda dose con l’AstraZeneca. Per Franco Locatelli – presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico – “come da pronunciamento del Cts nonché dai dati rassicuranti provenienti dal Regno Unito, non esiste alcun elemento per sconsigliare la seconda dose. Sulla durata dell’immunizzazione del vaccino in generale dopo la seconda dose – ha aggiunto Locatelli – è ancora difficile fare una stima, ma è ragionevole ipotizzare richiami anche non prima di un anno”.

Anche il presidente dell’Istituto superiore della sanità e portavoce del Cts, Silvio Brusaferro, ha così risposto alle perplessità di chi deve fare il richiamo con AstraZeneca: “le raccomandazioni fornite da Ema, Aifa e ministero della Salute – ha detto Brusaferro – sono di continuare con lo stesso vaccino e arrivano dall’analisi continua di una mole incredibile di dati sui possibili rischi specifici. Dobbiamo fidarci”.

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