Il Covid-19 in Italia

In Italia 12.074 nuovi contagiati
e altre 390 vittime

ROMA – Torna a salire il numero di neo contagiati e di vittime registrate nella terza ondata della pandemia di Covid-19, in Italia. Sono stati infatti 12.074 i nuovi positivi accertati ieri su tutto il territorio nazionale, circa il 25% in più rispetto a lunedì, quando se ne erano contati neo di novemila. Sono stati anche registrati altri 390 morti, ossia 74 in più di lunedì, col totale delle vittime salito a 117.633. Nelle trascorse 24 ore sono stati eseguiti 294.045 tamponi, col tasso di positività sceso al 4,1%.

Erano 3.151 i pazienti Covid ricoverati ieri in terapia intensiva, in calo di 93 unità rispetto a lunedì. Nei reparti ordinari rimangono invece ricoverate tuttora 23.255 persone malate a causa del coronavirus.

Nel frattempo – sul piano della ricerca – gli scienziati chiedono di fare attenzione alla polvere che si accumula negli ambienti chiusi, in quanto anch’essa può presentare tracce di Covid-19. I ricercatori di due atenei americani hanno pubblicato sulla rivista mSystems uno studio incentrato sulla presenza di parti genetiche di Sars-CoV-2 all’interno del particolato.

Gli esperti, dopo aver fatto igienizzare le stanze di alcuni soggetti che avevano dovuto trascorrere un periodo in quarantena in quanto colpiti dall’infezione da Covid-19, hanno prelevato la polvere accumulatasi nei locali e l’hanno analizzata.

I ricercatori hanno così riscontrato la presenza di materiale genetico del virus Sars-CoV-2 nel 97% dei campioni di polvere sfusa e nel 55% dei tamponi superficiali effettuati.

Gli studiosi hanno inoltre osservato come tracce di RNA virale persistano anche a distanza di un mese dalla raccolta del materiale e come quindi esse possano essere sfruttate come spie per monitorare l’andamento del contagio e prevedere eventuali focolai, soprattutto in strutture critiche come asili, uffici, scuole.

Ed a proposito di scuole, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), si esprime così sulla riapertura della scuola, a partire dal 26 aprile. ” Se vogliamo che il distanziamento sia rispettato allora dobbiamo concedere alla singola scuola di stabilire la percentuale di rientro”, sostiene Giannelli. “Ci sono tante aule nel nostro paese che non sono molto spaziose e il distanziamento di un metro in molte situazioni non sarà possibile” ha concluso.

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