Il Commento

Odiare Cattolici e Italiani:
la formula di Lecce
per la sua carriera politica

TORONTO – “Che vergogna!” Che schifo; che imbarazzo; che mancanza di rispetto; che peccato – scegliete voi i sinonimi. Questa è stata la risposta di uno dei giornalisti della nostra redazione quando abbiamo guardato l’agenda del Connections and Conversations Team del TCDSB Assistive Technology Website, in vista della riunione di martedì.

Giugno, come alcuni probabilmente sapranno, è il mese del Patrimonio Italiano in Ontario. Apparentemente il TCDSB non ne era ancora a conoscenza; nemmeno una parola per riconoscere il valore e il contributo dei Cattolici Italocanadesi al sistema delle scuole separate. Non fino a quando ieri è apparso uno striscione in riconoscimento del mese del patrimonio per Portoghesi, Filippini, Aborigeni e “Pride”. Ma ancora nessun riferimento alle scuse offerte dal governo federale per aver brutalizzato i diritti umani dei suoi cittadini Italocanadesi Cattolici 80 anni fa.

Dovrebbe essere quindi una sorpresa che l’incontro riguardasse l’impatto dell’omofobia sulle istituzioni cattoliche?

La premessa è che l’omofobia esiste e che è un male sistemico e endemico al cattolicesimo. A questo avrebbero provveduto i relatori – sacerdoti dissidenti, attivisti radicali e un ministro protestante.

Eppure, il sistema attuale esiste in misura non trascurabile perché i sacerdoti Italiani – dalla metà degli anni Sessanta, alla metà degli anni Ottanta – sono andati di porta in porta esortando i loro parrocchiani a sostenere le Scuole Cattoliche come contribuenti e a mandare i loro figli alle scuole superiori anche a significativi costi finanziari per quella che era essenzialmente una comunità formata da famiglie della classe operaia.

Erano persuasivi. Il loro era un messaggio semplice: una trilogia di Famiglia (casa), Scuola (competenze) e Chiesa (valori e messaggio intrisi di Vangelo e tradizione) per dare significato e scopo all’educazione dei propri figli. E lasciare i loro figli essere bambini, come la vita è anche divenire adulti! Le loro congregazioni hanno risposto in gran numero.

Quella risposta ha portato ad un’espansione precedentemente inimmaginabile da parte dell’MSSB, come era allora noto il Consiglio, e un conseguente spopolamento di molte scuole pubbliche nei corrispondenti provveditorati scolastici.

Naturalmente, sacerdoti e organizzazioni laiche delle comunità Polacche e Ucraine, Slovene e Croate, con il sostegno e la guida dell’arcidiocesi, hanno sviluppato un piano simile.

Così hanno fatto i parroci Portoghesi, e poi i loro colleghi Sudamericani e Filippini. Erano tutti Cattolici, tutti imbevuti della stessa struttura di valori.

Ma oggi il TCDSB è ossessionato dallo “sventolare la bandiera”; mettendo da parte i riti e i simboli religiosi che distinguevano i sistemi di credenze e i valori cattolici da quelli degli altri; con incontri volti a “sensibilizzare” educatori e amministratori ai pericoli delle “fobie sessualizzate e del Cattolicesimo”; fornendo “spazi sicuri”.

Le scuole sono chiuse e lo saranno fino a settembre. Così ha voluto il ministro Lecce.

Le Scuole Cattoliche sventolano bandiere arcobaleno, come richiesto dal ministro Lecce, quindi ora sappiamo che sono “spazi sicuri” per gli studenti “che lavorano sotto le tensioni” di un’etica cattolica, scusate ogni evidenza di sarcasmo.

Dopo due settimane dall’inizio del mese, sembra che non tutte le scuole pubbliche debbano illustrare così la loro conformità alle “nuove regole di sicurezza”. Gli accoliti di Lecce sono ora passati alla fase successiva di distruzione di ciò che altri hanno costruito nel sistema delle scuole separate dell’Ontario: una “campagna di definanziamento” contro ogni traccia di principio, valori ed etica nell’educazione accompagnata da vessazioni nei tribunali contro coloro che sostengono visioni contrastanti.

Il TCDSB si troverà presto faccia a faccia con l’imperativo costituzionale di mettere in ginocchio i suoi fiduciari dissidenti e i suoi dipendenti ribelli in linea con gli obblighi religiosi che hanno sottoscritto di osservare. Se l’arcivescovo è all’altezza del compito di adempiere ai suoi obblighi derivanti da quella stessa Costituzione, le Scuole Cattoliche potrebbero uscire da questo brutto sogno.

Sennò… la vergogna continuerà.

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