Il Commento

Mancanza di Principi
e di Integrità al TCDSB

TORONTO – Mentre questo articolo si sviluppa, vi chiederete se dovreste ridere o piangere. Scegliete quest’ultima opzione perché almeno potrete cominciare a capire quanto siano esposti alla cattiva volontà altrui i nostri beni socio-culturali, soprattutto quando si tratta di coloro a cui affidiamo la cura dei nostri figli.

Per cominciare, stiamo parlando di un “sistema scolastico, cattolico, separato” unico in America del nord con garanzie costituzionali, riconosciuto dalla Carta dei Diritti e delle Libertà, confermato dalla Legge sull’Istruzione e dai Codici dei Diritti Umani. Combinato, “il loro lavoro” è quello di proteggere gli interessi dei genitori cattolici. Alcuni dei fiduciari eletti a tale scopo sembrano a disagio con gli obblighi che un tale sistema richiede di rispettare.

Il 16 maggio si terrà una “riunione speciale” del TCDSB, in seduta pubblica (per vedere l’ordine del giorno, andate su https://www.tcdsb.org/). Per il secondo anno consecutivo, il Provveditorato sta affrontando una grave carenza di iscrizioni, quasi 5.000 in meno dello scorso anno, e un’ulteriore perdita prevista di 3.000 per il prossimo settembre.

Ognuno di questi studenti rappresenta una diminuzione delle entrate di circa $ 14.500,00, per un deficit totale di $ 116 milioni. Seguiranno sicuramente i licenziamenti degli insegnanti. Gli oneri per lo sviluppo educativo (ricavi dagli sviluppatori e dai costruttori) scompariranno, così come sicuramente i duri corsi accademici che preparano i nostri figli al mondo del lavoro.

Ma questo non preoccupa “il Provveditorato”. Al contrario, delibererà un rapporto di Principles Integrity, il suo Integrity Commissioner (IC) che giudica e/o indaga su trasgressioni di condotta accettabile da parte di amministratori (non il personale accademico o aziendale o commerciale). Il rapporto di 45 pagine si legge come una domanda di lavoro per l’IC che sembra voler imprimere ad alcuni fiduciari la sua utilità per loro.

Si può essere perdonati se una conclusione è che l’IC potrebbe essere in pieno conflitto, dato che è in gioco il suo stesso lavoro. In primo luogo, per correttezza dobbiamo dire che il Corriere Canadese e il suo editore sono in tribunale contro i quattro trustee (consiglieri scolastici) che hanno avviato l’indagine.

Quei quattro (De Domenico, Di Pasquale, Li Preti e Rizzo) si sono offesi per il fatto che il Corriere abbia riferito che i colleghi ne avevano avuto abbastanza delle loro sciocchezze e li hanno estromessi da ogni posizione di responsabilità. Si sono precipitati ad armare il citato IC (che in teoria risponde, ed è responsabile esclusivamente, ai fiduciari del Consiglio) per loro conto. È obbligato a farlo.

L’IC opera con un contratto scaduto e non rinnovato (1° ottobre, 2021). Nel mese di gennaio, su mozione presentata dal fiduciario D. Di Giorgio, e approvata a maggioranza, i fiduciari hanno incaricato l’Amministrazione di avviare l’iter per la sostituzione dell’IC. Principles Integrity, tuttavia, ha proseguito la sua indagine “approfondita e completa” (enfasi aggiunta) sulle presunte trasgressioni del fiduciario Di Giorgio.

Cosa ha fatto di sbagliato, vi chiederete? Ha parlato con il Corriere Canadese per confermare quanto già diversi altri fiduciari avevano condiviso con il Corriere stesso circa le trattative segrete che hanno preceduto il caucus di novembre che ha portato all’elezione del presidente e di altri incarichi delle Commissioni. Il Corriere rispecchiava il linguaggio usato dai fiduciari; ma attribuiva erroneamente al fiduciario Di Giorgio uno dei tanti epiteti pronunciati dai suoi colleghi. Abbiamo corretto l’errore immediatamente online e in copia cartacea il giorno successivo.

L’IC non ha mai chiamato il Corriere per verificare alcunché di relativo alle accuse di cattiva condotta. Ci si sarebbe aspettati di più da un Commissario che afferma di avere un contratto del valore di $ 63.500 all’anno e addebita $ 230 all’ora.

Una telefonata al Corriere sarebbe stata il minimo che un investigatore serio si sarebbe sentito obbligato a fare se avesse inteso nominare il giornale e/o il suo editore nella sua relazione ora pubblica, o se fosse stato interessato a verificare i fatti in quanto relativi alle accuse.

Per i lettori del Corriere non sarà un segreto il nostro interesse per le deliberazioni del TCDSB (raccolto attraverso la presenza dal vivo agli incontri, registrazioni video e conversazioni con fiduciari) e che abbiamo allertato gli elettori cattolici dell’erosione dei loro diritti da parte dei quattro fiduciari e dei loro alleati. Ci sembra che il Rapporto sia una “punizione” inflitta ai fiduciari che parlano al Corriere, e per procura, un “lavoro d’accetta” su Di Giorgio.

Chi è questa gente?

L’idoneità legale di Rizzo (nella foto a sinistra, da Twitter) a ricoprire la carica continua a essere messa in discussione (da noi e da altri); eppure di recente il Dipartimento della Comunicazione ha approvato l’invio della sua “newsletter” di 17 pagine (opuscolo tipo campagna elettorale a colori) ai genitori dei bambini delle scuole del suo distretto.

Li Preti è un candidato liberale provinciale che ha accusato il TCDSB di omofobia sistemica (nessuna prova fornita) e il cardinale arcivescovo di essere “leggero” nella sua comprensione del vero cattolicesimo. Continua a mantenere la sua posizione nel Provveditorato.

De Domenico è un sedicente esperto della validità della Bibbia e dei Vangeli. Copie delle e-mail dei suoi commenti denigratori agli elettori e del suo comportamento nei confronti dei deleganti al Provveditorato è quanto meno intollerante e intollerabile. Ha lanciato una campagna Go Fund Me per assicurarsi i fondi per la sua rielezione dopo essere stato respinto come candidato dai partiti provinciali, sia quello liberale che quello conservatore.

Di Pasquale (nella foto a fianco, da Twitter) trova il Catechismo un documento pericoloso ma promuove il collegamento di un sito web di consulenza alla prostituzione per bimbi e adoloscenti sul sito TCDSB. Ha cercato, senza successo, di assicurarsi la vittoria come candidato dell’NDP nelle ultime elezioni federali. Non si è ritirato dal Provveditorato. Evidentemente avrebbe anche ha espresso interesse a sostituire il consigliere comunale Krysten Wong-Tam (suo alleato e virulento anticattolico) presso la città, se dovesse riuscire nella sua missione provinciale.

Resisti, Di Giorgio: se i tuoi colleghi hanno cervello e un minimo di rispetto per se stessi, voteranno contro questo “Rapporto”.

Nelle foto in alto – tratte dai vari profili Twitter – da sinistra in alto in senso orario: Maria Rizzo, Norm Di Pasquale, Ida Li Preti e Markus De Domenico

PER LEGGERE I COMMENTI PRECEDENTI: https://www.corriere.ca/il-commento/

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