Il Commento

Il TCDSB scarica
il Commissario per l’Integrità

TORONTO – Finalmente la trasparenza ha fatto progressi al Toronto Catholic District School Board (TCDSB). Dopo alcune dispute procedurali, durate quasi due ore, il TCDSB ha dato il benservito a Principles Integrity (Sì, è un vero nome aziendale).

Non dovrebbe essere stata una sorpresa. In una riunione di gennaio del Toronto Catholic District School Board, era stata pubblicamente dibattuta e decisa una “sospensione dell’esecuzione” per tre mesi. Inoltre, era stata debitamente presentata all’ordine del giorno del Consiglio una mozione con la quale i dirigenti inviavano a Principles Integrity una lettera di “arrivederci” e avviavano una richiesta di proposta formale per identificare un potenziale sostituto.

Quella stessa mozione richiedeva ai fiduciari di prendere in considerazione una relazione sulle proiezioni di iscrizione per il prossimo anno.

Tali proiezioni avranno un impatto negativo su tutti gli aspetti dell’istruzione presso il TCDSB (alloggio, personale didattico, risorse, ecc.). Hanno dedicato meno di quindici minuti all’argomento.

Ma torniamo a Principles Integrity. Lo scorso novembre 2021, alcuni fiduciari del Provveditorato ne avevano finalmente avuto abbastanza della mancanza di concentrazione. Hanno deciso nel loro caucus annuale di fare alcune pulizie di casa. Quattro amministratori (Di Pasquale, De Domenico, Li Preti, Rizzo) sono stati esclusi da ogni posizione di influenza in ogni comitato del provveditorato.

Questo non è un gruppo che travolgerà qualcuno con la sua “classe”. Hanno risposto cercando di coinvolgere il Commissario per l’Integrità, Principles Integrity, (IC/PI) attraverso indagini sulle trasgressioni del Codice di Condotta dei Trustee, in una vendetta contro uno degli amministratori che apparentemente consideravano l’artefice del “colpo di Stato”.

Tuttavia, hanno dimenticato o ignorato il fatto che, dall’ottobre 2021, l’IC/PI operava con un contratto scaduto che non era stato rinnovato come previsto dalle pratiche e dai protocolli contrattuali che regolano il Provveditorato. Apparentemente, anche se non esisteva un contratto scritto, PI continuava a ricevere e incassare assegni per i servizi.

Nessuno dei due consulenti legali senior del TCDSB ha affermato di essere a conoscenza, o di aver avvisato il Direttore, a cui fanno riferimento, della questione. Uno dei due avvocati ha lasciato il Provveditorato per esperienze (presumibilmente) più gratificanti presso uno studio legale del centro che sembra essere in collegamento diretto con il TCDSB. L’altro ha annunciato le sue dimissioni dal Provveditorato, lo scorso febbraio.

In precedenza, nel loro mandato, alcuni fiduciari avevano iniziato a esprimere serie preoccupazioni per l’aumento degli importi delle fatture legali mensili dei vari studi legali che forniscono servizi al Provveditorato. Tali importi sarebbero stati nell’ordine di centinaia di migliaia di dollari al mese!

Per “motivi di privacy” non possono essere resi pubblici.

Fino al momento di andare in stampa, il Corriere non ha ricevuto risposta alle richieste per commento da Principles Integrity.

(Traduzione in Italiano a cura di Marzio Pelù)

Foto da https://commons.wikimedia.org/

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