Il Commento

I trustees hanno già
un mandato: lavorino!

TORONTO – Il nostro giornale segue e commenta le questioni emerse dalle vicende dei consigli per l’istruzione pubblica con un’attenzione e una frequenza che non hanno eguali in altre pubblicazioni. Non siamo immodesti. Le questioni politiche vanno e vengono ma il contesto etico e di competenze del futuro dei nostri figli è alla base di ogni società. Come genitori, non rinunciamo mai ai nostri obblighi nei confronti dei figli e affidiamo solo a malincuore le loro cure temporanee a coloro che sposano valori come i nostri.

Come giornale, abbiamo prestato particolare attenzione all’amministrazione scolastica e agli amministratori i cui obiettivi e risultati dichiarati non sembrano corrispondere alle aspettative dei nostri lettori, maggiormente cattolici di cultura. Certo, è più facile per noi che per gli altri.

I provveditorati delle scuole che i nostri figli frequentano sono disciplinati non solo dalla legge sull’istruzione e dai suoi regolamenti, ma anche da un mandato costituzionale volto a garantire un ambiente educativo “coerente con i valori evangelici [e], gli insegnamenti della Chiesa cattolica…”

Quest’ultima citazione è contenuta in un rapporto di 36 pagine preparato per l’Halton Catholic District School Board a seguito di un’indagine sulla condotta durante le riunioni del consiglio e scritto da un certo B. Bresner, di ADR Chambers Inc. L’azienda si autodefinisce la più grande fornitrice di servizi di risoluzione di controversie del mondo.

ADR annovera nel proprio elenco di esperti tre giudici in pensione esperti nella gestione dei casi, sei giudici in pensione, un ex premier e un ex procuratore generale della Provincia.

Presumibilmente, ha una comprensione aziendale delle regole di procedura.

Non è un’organizzazione confessionale con un pregiudizio religioso, visto il background di alcune delle persone elencate. La sua struttura tariffaria sarebbe compresa tra $ 700 e $ 1000 e più all’ora (chiedo scusa se ho sottovalutato la loro pratica di fatturazione).

L’“inchiesta”, parola carica di risvolti, era stata avviata (dal Direttore? dal Presidente del provveditorato?) per esaminare: (1) il presunto pregiudizio del Presidente (questioni processuali e rispetto delle regole dell’ordine nello svolgimento delle riunioni); (2) condotta dei fiduciari, (3) accuse di attività illecite da parte del personale e (4) comportamento dilatorio che causa il ritardo intenzionale dell’attività del Provveditorato.

Le accuse e la Relazione, da un punto di vista procedurale ed etico, non avrebbero mai dovuto vedere la luce, poiché fanno riferimento a individui specifici, la cui reputazione personale viene infangata nel processo.

Una prima impressione cinica suggerirebbe intenzioni disonorevoli. Anche se le accuse fossero fondate, il posto giusto per sollevare questi problemi sarebbe stato a porte chiuse.

Inoltre, l’“indagine” è stata intrapresa, e il suo Rapporto consegnato, entro un periodo di tre settimane, al costo di “appena $ 24.000” – l’enfasi è mia, dato il costoso personale coinvolto.

L’autore ha indicato di aver esaminato circa 50 ore di filmati, di aver studiato la legislazione pertinente, la giurisprudenza, la procedura parlamentare pertinente e i precedenti, ha elaborato i dati e ha scritto la relazione entro il termine indicato – tre settimane.

Alcuni colleghi di un settimanale locale sono stati i beneficiari immediati di una copia della relazione da fonti non identificate.

Almeno il signor Bresner ha dedicato la prima parte del rapporto a precisare ciò che non intendeva dire, come esclusione di responsabilità, e per quali motivi il documento da lui prodotto non doveva essere interpretato come una consulenza legale. Forse, però, si è dimostrato foraggio per il “mulino della malizia”.
ADR avrebbe potuto semplicemente dire all’Halton Catholic District School Board che il loro mandato è abbastanza chiaro secondo la Costituzione: coltivare la trilogia di Chiesa, scuola e famiglia, “rimanendo nella propria corsia”.

Non un singolo fiduciario ha la competenza o i mezzi per stabilire la dottrina cattolica (che, per definizione, si estende oltre i propri confini geografici).

Come genitori, dovrebbero coltivare i valori che li hanno attratti in primo luogo nelle scuole cattoliche, anche se alcuni individui al loro interno potrebbero non sembrare icone superiori ad altri.

Purtroppo, dalla nostra osservazione delle rappresentazioni live e video dei dibattiti del Provveditorato, la cultura del piagnisteo sembra erodere i pilastri di un’istituzione altrimenti lodevole.

Il silenzio dei prelati incaricati di promuovere “i valori evangelici [e], gli insegnamenti della Chiesa cattolica…”, come rilevato da ADR nei consigli scolastici cattolici, non esonera i fiduciari e il personale – laici – dagli obblighi previsti dalla Costituzione.

PER LEGGERE I COMMENTI PRECEDENTI: https://www.corriere.ca/il-commento/

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