Il Commento

“I trionfi e le vittime” etiche
del Covid-19 

TORONTO – In una crisi, c’è sempre un momento in cui si resetta, un rimescolamento del mazzo di carte. Covid-19 è la crisi del giorno – ovunque e in tutti gli aspetti della vita – governo, economia, istruzione, etica … l’elenco continua. Si tratta di una crisi le cui proporzioni e dimensioni si stanno rapidamente avvicinando all’incontrollabile.

In Italia, i partner di governo sollecitati dall’ex premier Matteo Renzi, sempre più impaziente con la direzione di un piano di ripresa e di una strategia di sanità pubblica apparentemente sfocata, hanno staccato la spina al governo di Giuseppe Conte.

Il remix ha prodotto un Asso di briscola per la carica di Primo Ministro: rispettato a livello internazionale, ex Presidente della Bce (la Banca Europea), formato dai gesuiti [Super] Mario Draghi. Il presidente Mattarella, ovviamente d’accordo con la proposta avanzata da Renzi, ha offerto la posizione al 73enne amministratore globale e superstar.

In Canada, le sfide non sono meno impegnative, anche se la natura del nostro governo è strutturalmente diversa. I problemi economici non faranno che peggiorare e le immediate questioni di salute pubblica ci hanno messo alla mercé di rapaci organizzazioni farmaceutiche globali.

Non c’è una teoria del complotto dietro la valutazione, i fatti parlano da soli: il Canada comprende solo il 2 per cento del mercato farmaceutico globale; Big Pharma (BP) ci sta mostrando cosa significa per loro. I nostri governi sono schiacciati dalla BP sulla “fornitura” e l’efficacia dei vaccini. I vaccini, così come sono, trarranno beneficio dal fatto che stiamo già passando dalla fase due del contagio virale.

Su base provinciale, le misure di lockdown sono ciò che sono, due questioni dominano le notizie e la politica: le case di cura a lungo termine (e morti in esse) e la scuola.

La prima è una tragedia il cui conteggio quotidiano delle vittime dice molto della nostra etica sociale e della nostra politica in materia di sanità pubblica. Sempre più spesso, sembra che le emergenti azioni legali collettive determineranno il loro destino.

Come altrove, la riapertura delle scuole è fondamentale per il risveglio dell’economia. La gestione della questione scolastica da parte dell’Ontario è tutt’altro che fonte di ispirazione.

Il ministro della pubblica istruzione dispone di due “sistemi pubblici”, ciascuno con le proprie fonti e meccanismi di finanziamento; per non parlare delle infrastrutture sindacali.

In uno di essi, il loro partner è la Chiesa cattolica. Come in tutte le cose, la leadership conta. A Toronto, la chiusura delle chiese ai fedeli ha privato i cattolici dell’accesso alla leadership tradizionale nella trilogia della “casa – scuola – chiesa”. Nessuna ‘figura Renziana’ è intervenuta per colmare il vuoto.

L’ordine del giorno della riunione del consiglio del Provveditorato agli studi cattolico di Toronto (TCDSB) di giovedì, ad esempio, è stato completamente assorbito da una serie di mozioni incentrate sul fatto di permettere che i non cattolici siedano, come fiduciari studenteschi o come genitori, nei comitati scolastici e quali gruppi “emarginati” abbiano bisogno dell’attenzione di fiduciari le cui ambizioni politiche dichiarate sono già altrove.

Il fatto che questi problematici siano confusi sul loro solenne giuramento alla cattolicità è dimostrato dall’importanza nella lista di deleghe che hanno concesso ad un residente di Vaughan. Twitta con orgoglio di essere “onorato di essere stato nominato per il premio ateo dell’anno” (nella foto a sinistra).

Non scherziamo. Né il presidente, né il direttore, né il Cardinale hanno sviluppato un malato senso dell’umorismo o il Ministro Lecce vuole essere conosciuto come il ragazzo che ha ucciso il sistema scolastico cattolico imposto dalla Costituzione.

Le email al Direttore, alla Presidenza, al Cardinale ed al Ministro Lecce sono rimaste senza risposta al momento in cui andavamo in stampa

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