Il Commento

Discriminazione contro gli italocanadesi

TORONTO – Nella sua prossima riunione del consiglio, domani, martedì 20 dicembre, il York Region Catholic School Board si occuperà di alcuni affari seri, preoccupanti e incompiuti che hanno avuto origine prima delle recenti elezioni provinciali (giugno) e municipali (ottobre).

Il fiduciario scolastico di Newmarket, Theresa McNicol, con le parole e con i fatti, si è comportata in un modo che alcuni colleghi fiduciari hanno considerato offensivo e discriminatorio nei loro confronti personalmente e come gruppo etnico. In particolare, che gli italocanadesi non capiscono l’inglese elementare e che sono inclini a comportamenti criminali che minacciano la sua sicurezza.

I lettori possono ricordare che cinque (5) fiduciari di etnia italiana rifiutarono di partecipare alle riunioni del Provveditorato a causa di queste dichiarazioni e azioni discriminatorie anti-italiane da parte della trustee Theresa McNicol. Il presidente all’epoca non era stato in grado di portare le parti a una soluzione amichevole. Gli affari del consiglio scolastico si fermarono.

Concordarono di tornare alle riunioni del consiglio e di ripristinare i procedimenti operativi a condizione che il consiglio avesse chiesto formalmente al ministro dell’Istruzione, Stephen Lecce, di condurre “un’inchiesta pubblica […] per determinare se i commenti fossero discriminatori e per decidere se avrebbero meritato eventuali sanzioni”.

Il YCDSB ha la più grande concentrazione di italocanadesi nel Paese. Secondo il censimento del 2016 Vaughan, il comune nella parte occidentale della regione, ospita oltre 100.000 individui che si autoidentificano tali (il 40% della popolazione). Due Ministri della zona, Mike Tibollo e Stephen Lecce sono italocanadesi.

Quattro dei cinque fiduciari scolastici menzionati hanno deciso di non cercare la rielezione. Ciò non ha invalidato la richiesta dell’inchiesta pubblica, né ha cancellato l’affronto individuale e la diffamazione di gruppo nei loro confronti e, attraverso di loro, della comunità che servono, hanno servito e rappresentano.

Il direttore dell’YCDSB, nel suo Report to the Board (disponibile pubblicamente sul sito Web dell’YCDSB), avverte che “il Ministero non risponderà per iscritto e non fornirà alcun supporto diretto né condurrà alcuna indagine sulla questione”.

Perché no? Per sua stessa ammissione, aveva “comunicato con [il vice del viceministro] durante tutto il processo”.

Il pubblico dovrà attendere il dibattito di domani per sapere di che pasta sono fatti i suoi rappresentanti eletti. La relazione del direttore si conclude con: “Sulla base dell’ultima risposta del Ministero, spetterà al Consiglio neoeletto determinare se avviare o meno un ulteriore processo per risolvere la questione”. (Enfasi aggiunta) Il direttore, Domenic Scuglia, è anche lui un membro della demografia italo-canadese.

Il Corriere ha contattato il Provveditorato, ministri, deputati e fiduciari. Un portavoce dell’YCDSB ha risposto chiedendoci di sospendere i commenti fino allo svolgimento della riunione e nel frattempo ci ha indicato il Rapporto.

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