Il Commento

Denaro e tempo sprecati: un dibattito inutile

TORONTO – Questo non è un titolo completamente giusto. Infatti, Il consorzio dei media mainstream si è accaparrato altri tre milioni di dollari dalle casse del governo. Inoltre, i principali media sono stati in grado di misurare il numero di spettatori per i propri inserzionisti, in futuro, e la propria quota individuale di quel mercato.

Infine, alcuni esperti politici, dotati di una conoscenza preventiva delle questioni e del piano strategico che i loro datori di lavoro avrebbero condiviso come condizione preliminare richiesta nelle varie campagne elettorali, hanno potuto illustrare la loro saggezza sui “perché e sul per come” degli eventi sugli esiti speculativi.

Le campagne e i dibattiti elettorali canadesi dovrebbero riguardare questioni di interesse per i canadesi in generale. Eppure, il gruppo multilingue canadese che comprende oltre il 22% della popolazione del Canada è stato escluso. Non dovrebbe sorprendere che nessuno nel “focus group” consultato fra il pubblico rappresentativo del nostro giornale (cartaceo e online) abbia guardato.

Confesso di aver avuto difficoltà a mantenere l’interesse per un esercizio robotico privo di visione, merito nei programmi o abilità nel gestire l’estemporaneo, l’imprevisto.

È stato un dibattito superficiale meglio caratterizzato dalla frase “credimi, sono migliore di loro”. Nessuna prova richiesta.

Poi l’unica bomba della serata è esplosa quando è stata sollevata la questione della “discriminazione sistemica” inerente due iniziative legislativi approvati dal governo del Québec (più come un’indicazione di falsa preoccupazione che una questione di dibattito). Ha fatto arrabbiare Blanchet, leader del partito del BQ come poi successivamente, Legault, il Premier del Québec.

Nel caso abbiate frainteso, permettetemi di ricapitolare la tesi di Blanchet. Primo, il Québec è una nazione a sé stante, sovrana nella sua autorità di approvare la legislazione applicabile all’interno dei propri confini; e tratta con altre giurisdizioni sovrane da pari a pari. Commenti o opinioni sulla sua legislazione sono al di fuori della competenza del dibattito e in effetti dei politici canadesi.

In secondo luogo, senza mettersi sulla difensiva, sostiene che il Québec è una società laica perché ha scoperto che la religione si è dimostrata inefficace nel proteggere i diritti delle donne e delle minoranze. Che si creda o meno a tale affermazione, il signor Singh che mostra apertamente il suo abbigliamento religioso sarebbe “sgradito” nella legislatura del Québec o in qualsiasi istituzione pubblica (tranne che come visitatore casuale).

In terzo luogo, afferma con certezza, la Camera dei Comuni ha riconosciuto l’autorità del Québec come Nazione nella sua ultima seduta. I parlamentari presenti mentivano allora o adesso? Ha trovato offensivo il semplice suggerimento di razzismo sistemico o di bigottismo. I partecipanti al dibattito si sono immediatamente schierati come difensori del Québec. Il Premier Legault ha quindi criticato i Verdi, i Liberali e gli NDP come nemici degli interessi del Québec. Québec City, capitale della nazione – non Ottawa, capitale del Canada – “dà gli ordini” in Québec. Caso chiuso, tante scuse e tutti a casa.

Il giorno delle elezioni è il 20 settembre.

Nella foto, il leader del Bloc Quebecois, Yves-Francois Blanchet (dal suo profilo Twitter)

PER LEGGERE I COMMENTI PRECEDENTI: https://www.corriere.ca/il-commento/

More Articles by the Same Author: