Il Canada riconosce lo Stato Palestinese. Ira di Trump: “Difficile un accordo sui dazi”
TORONTO – Tra i dazi di Donald Trump e il riconoscimento della Palestina come stato sembra non esserci un filo conduttore. Ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto in modo chiaro che “questo renderà molto difficile un accordo commerciale con loro”. Un accordo che dovrebbe essere raggiunto in extremis oggi: in caso contrario il Canada verrà punito con tariffe al 35%.
«Il Canada è da tempo impegnato a favore di una soluzione a due Stati: uno Stato palestinese indipendente, vitale e sovrano che conviva in pace e sicurezza con lo Stato di Israele. Per decenni si è sperato che questo risultato potesse essere raggiunto nell’ambito di un processo di pace basato su un accordo negoziato tra il governo israeliano e l’Autorità palestinese. Purtroppo, questo approccio non è più sostenibile – ha affermato il primo ministro Carney – per questo il Canada intende riconoscere lo Stato di Palestina alla 80a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2025»,.
Trump è intervenuto sui suoi social media poco dopo la mezzanotte di giovedì per dichiarare di non essere soddisfatto dell’annuncio del Canada che riconoscerà uno Stato palestinese a settembre se l’organo di governo della Cisgiordania accetterà di assumere determinati impegni. “Wow! Il Canada ha appena annunciato di sostenere la costituzione di uno Stato per la Palestina – ha scritto Trump su Truth Social – uesto renderà molto difficile per noi raggiungere un accordo commerciale con loro. Oh Canada!!!”
Trump ha fissato al 1° agosto la scadenza per il raggiungimento di un accordo commerciale da parte del Canada e ha minacciato di imporre una tariffa del 35% sui beni non conformi al Canada-U.S.-Mexico Agreement (CUSMA). Tale aliquota si applicherebbe alle esportazioni canadesi attualmente soggette a dazi del 25%, in base ai poteri di emergenza di Trump, citando quella che lui definisce una minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dal traffico di fentanyl. Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero non raggiungere un accordo con il Canada e che potrebbero essere in serbo ulteriori dazi per il Paese.
“Penso che il Canada potrebbe essere un Paese in cui ci sarà solo un dazio, non una vera e propria negoziazione”, ha detto Trump ai giornalisti.
Anche i principali negoziatori commerciali del Canada – Kirsten Hillman, ambasciatrice canadese negli Stati Uniti, e Dominic LeBlanc, ministro responsabile per il Commercio tra Canada e Stati Uniti – hanno minimizzato la probabilità che i due Paesi raggiungano un accordo entro oggi. “È importante per noi riconoscere che c’è un momento in cui l’accordo è quello giusto, ed è importante per noi essere in grado di continuare a negoziare fino a quel momento”, ha dichiarato Hillman nei giorni scorsi. Oggi scade la proroga concessa da Trump e, finora, regna solo tanta incertezza.