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Il Canada è in ritardo nella corsa alla vaccinazione

TORONTO – Il nuovo anno dovrebbe portare un rinnovato senso di speranza e ottimismo. Nonostante siamo nel bel mezzo di una pandemia globale, come canadesi speriamo che la vita torni presto alla normalità. Dopotutto, il nostro Paese è stato uno dei primi al mondo ad approvare il vaccino Pfizer-BioNTech Covid-19 all’inizio di dicembre 2020.Le cose sembravano promettenti.

Le prime dosi sono state somministrate il 14 dicembre, quando il Canada si è unito alla “corsa alla vaccinazione” contro il Covid-19. Da allora, abbiamo aggiunto il vaccino Moderna all’arsenale di armi per combattere un virus che ha infettato oltre 615.000 canadesi, sino ad oggi, e ha provocato la morte di oltre 16.000 cittadini.

Finora, secondo il Covid-19 Tracker Canada, un totale di 420.450 dosi sono state consegnate a province e territori in tutto il Canada. Non sono tante.

Entrambi i vaccini richiedono due dosi a intervalli diversi – 21 giorni l’uno dall’altro – per la piena efficacia. Ciò significa che il Canada ha dosi sufficienti a vaccinare poco più di 210.000 persone.

Al 5 gennaio 2021 sono state somministrate solo 148.257 dosi (35,26% del totale disponibile il 14 dicembre). Si tratta solo dello 0,39% della popolazione canadese con almeno una dose.

I vaccini possono iniziare ad essere efficaci solo una volta iniettati nelle braccia delle persone, nonostante ciò che il generale Hillier potrebbe pensare.

Il 4 gennaio 2021, il Canada ha somministrato circa 25.000 dosi del vaccino. Se l’obiettivo è vaccinare la maggior parte della popolazione – per gli scienziati abbiamo bisogno che si vaccini l’80 per cento della popolazione per essere al sicuro – ci vorrebbero circa sei anni per farlo a questo ritmo.

Chi vaccinare per primo? I più fragili e i più vulnerabili? In questa prima fase dell’implementazione del vaccino, è stata data priorità agli operatori sanitari in prima linea, ai residenti nelle case di cura a lunga degenza, agli anziani di età superiore agli 80 anni ed alle comunità indigene.

Il 4 gennaio, i primi operatori sanitari che hanno ricevuto il vaccino Co-vid-19 in Ontario, sono stati inoculati con la seconda dose.

Gli studi hanno dimostrato che il vaccino Pfi zer è effi cace al 95% sette giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Solo il tempo ci dirà l’effetto a lungo termine dei vaccini.

Presumibilmente, prima si inizia e prima si ottengono risultati. La Provincia ha ricevuto molte critiche sulla decisione di sospendere le vaccinazioni durante le vacanze. La provincia ed il Paese devono “accelerare il ritmo” delle inoculazioni.

Il Canada è molto indietro nella corsa alla vaccinazione rispetto ad altre nazioni come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Secondo Our World in Data (i dati riportati nel grafico provengono da vari governi e ministeri della Salute), che fornisce una misurazione di quante dosi di vaccino sono state somministrate ogni 100 abitanti, il Canada risulta essere solo a 0,38, molto al di sotto di quello degli americani che sono a 1,38.

L’Italia, uno dei Paesi colpiti per primi e più duramente in Europa, è poco sotto il Canada a 0,3. Però, la loro campagna vaccinale è iniziata solo il 27 dicembre, 13 giorni dopo il Canada.

Tuttavia, nessun Paese è vicino a Israele nel tasso di vaccinazioni somministrate, il 15,83 (al 5 gennaio).

Nell’arco di undici mesi, il mondo è passato dalla conoscenza del coronavirus, all’isolamento, allo sviluppo di un vaccino ed ora all’inoculazione della popolazione. Con il nuovo ceppo di virus, noto per diffondersi più rapidamente ed ora presente in 33 Paesi, la corsa alla vaccinazione ha assunto una nuova urgenza.

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