TORONTO – E così si riprende… lo sviluppo di una nuova industria per spodestare un governo e la sua leadership sulla base dell’opinione “supportata dai dati” secondo cui il paese è gestito dalle persone sbagliate che perseguono programmi che il pubblico non sostiene. Se sei il leader a ricevere quella percezione, sei nei guai – nel profondo.
Cos’è quel movimento supportato dai dati? Se Vassy Kapelos, giornalista di CTV, ha ragione, almeno quattro parlamentari liberali, appena 24 ore dopo i risultati delle elezioni a Toronto-St. Paul’s, hanno già inviato messaggi via email “incoraggiando Justin Trudeau ad andarsene” – ieri! La Camera dei Comuni si è aggiornata per l’estate. Né la “banda dei quattro”, né alcuno dei loro colleghi sentiranno la pressione dell’autodisciplina per i prossimi tre mesi, quando la Camera riprenderà le sedute.
La CBC continua a trovare sondaggisti ed esperti che predicano la catastrofe causata dalla dissonanza tra l’agenda del governo e la percezione pubblica della sua gestione delle grandi questioni del giorno. Secondo questi, i temi problematici sono gli alloggi, l’alto costo della vita, il deterioramento dell’assistenza sanitaria, l’immigrazione fuori controllo e la tassazione eccessiva.
Se si dovessero considerare gli elettori “in base ai numeri”, si sarebbe potuto aggiungere l’impatto dei diritti umani (cioè la comunità degli “odiatori”) e delle politiche della diaspora che influenzano le risposte dei governi alle preoccupazioni generate dalle guerre fuori dai nostri confini. Tieni presente che l’analisi si concentra su un caso a Toronto, dove le elezioni si sono svolte su questioni importanti per i suoi residenti.
Elections Canada elenca 116.953 residenti a St. Paul’s. Di questi, tre su quattro – 84.934 (72,6%) – hanno diritto al voto [per cittadinanza, residenza ed età]. Di questi hanno votato effettivamente solo 39.962 (15.555 per il PCC e 14.965 per i Libs).
Alcuni importanti fattori demografici, che emergono dai grafici derivati dalla città di Toronto dai dati del censimento del 2021, potrebbero far luce sull’esito delle elezioni. Più di 15.000 persone si sono autoidentificate come ebree (per etnia e/o religione), suggerendo che almeno circa 10.900 erano elettori. Non è un segreto che una delle loro principali preoccupazioni sarebbe la posizione del Canada riguardo alla sicurezza di Israele e le sue azioni nei confronti di Hamas. Tutto il resto sarebbe contorno.
Aneddoticamente, un giro nel distretto, venerdì, prima del voto, ha suggerito che quasi tutte le residenze ebraiche avevano scelto di esporre un cartello blu (PCC). Data la differenza nei voti espressi per i contendenti, sembrerebbe che il partito al governo potrebbe aver interpretato male o calcolato male come e quali politiche fossero prioritarie almeno nella mente di quella comunità.
Dal punto di vista dell’appartenenza religiosa, solo i cattolici, 32.796, e gli “altri cristiani”, che contano 19.590 persone, costituiscono una comunità numerica più ampia nel collegio elettorale. Scommetto che nessuno di questi è stato preso in considerazione dai politici che rappresentano Trudeau e la “squadra” liberale mentre organizzavano la loro campagna.
Don Stewart festeggia dopo la vittoria, in una foto pubblicata su Twitter X (@DorvalTony)