TORONTO – Randy Boissonnault (nella foto sopra) getta la spugna. L’ormai ex ministro liberale dell’Occupazione, della Forza Lavoro e delle Lingue Ufficiali, al centro di un braccio di ferro politico che sta tenendo banco alla House of Commons, ha deciso ieri di comune accordo con Justin Trudeau di presentare le proprie dimissioni per poter “chiarire la propria posizione di fronte alle accuse che gli sono state mosse”.
La notizia bomba arriva ad infuocare un clima già rovente, anche e soprattutto perché i lavori parlamentari sono bloccati ormai da due mesi dall’ostruzionismo del Partito Conservatore. E lo stop di lavori alla Camera ha spostato l’intero dibattito politico su Boissonnault. Nelle scorse settimane a chiedere le dimissioni del ministro dal governo guidato da Justin Trudeau era stato il leader conservatore Pierre Poilievre, alla luce del potenziale conflitto d’interesse per gli appalti governativi concessi da Ottawa all’ex compagnia dello stesso Boissonnault, i cui legami a quanto pare non erano stati recisi prima dell’assunzione dell’incarico governativo. Ora a chiedere il passo indietro è invece l’Ndp, e questo per un altro motivo. Boissonnault infatti in passato avrebbe si sarebbe detto di origine nativa, una posizione questa che apriva a numerosi programmi governativi di aiuto e sostegno alle imprese guidate dagli indigeni canadesi: secondo il ministro, infatti, la sua bisnonna sarebbe stata di origine Cree.
Ma questa posizione, mentre stavano andando avanti le indagini sul potenziale conflitto d’interesse, è stata cambiata dallo stesso Boissonnault e questo ha fatto infuriare i neodemocratici, in particolare un deputato Metis che giudica “le false affermazioni dannose sugli antenati indigeni”.
Ieri mattina il parlamentare Blake Desjarlais, che è Metis, aveva sottolineato come “gli indigeni fossero stati vittime di ciò che era accaduto”.
“Boissonnault dovrebbe dimettersi – aveva dichiarato prima della notizia del passo indietro – e se non lo farà, il primo ministro dovrebbe rimuoverlo dal governo”. Nel frattempo mentre è arrivata la notizia delle dimissioni, la polizia di Edmonton sta indagando su un’accusa di frode mossa contro l’ex società e socio in affari di Boissonnault.
Michael Weber, un avvocato con sede in Florida che è il consulente legale della società di approvvigionamento di forniture mediche 4M Medical LLC, ha dichiarato di aver presentato un rapporto alla polizia il 31 luglio in merito alla transazione fallita di 4M Medical con Global Health Imports.
La polizia di Edmonton (EPS) ha confermato che la denuncia è sotto indagine.
All’inizio del 2020 Boissonnault ha co-fondato la società di forniture mediche Global Health Imports (GHI) con Stephen Anderson, ex allenatore di hockey.
Il deputato dell’Edmonton Centre ha dichiarato di essersi dimesso dall’azienda dopo essere stato rieletto e nominato al governo nell’autunno del 2021. È rimasto azionista al 50% della società fino a giugno, quando ha ceduto la sua quota.
Boissonnault ha preso le distanze dall’azienda di forniture mediche in seguito alle indagini dello scorso giugno che hanno rivelato i problemi legali della Global Health Imports.