Canada

Freedom Convoy, il capo dell’Opp:
“Il governo perse la fiducia
verso la polizia di Ottawa”

TORONTO – La gestione della protesta da parte della polizia di Ottawa era stata deludente e il governo federale aveva ormai perso la propria fiducia verso gli agenti cittadini.

La conferma di questo clima teso, carico di nervosismo istituzionale e ansia politica per gli esiti della protesta a Ottawa, è arrivato ieri durante la testimonianza alla commissione d’inchiesta di Thomas Carrique, commissario dell’Ontario Provincial Police, durante la quale è stato mostrato un messaggio dove Brenda Lucki, capo dell’Rcmp, avvertiva il collega che l’esecutivo federale stava davvero “perdendo la pazienza” per la gestione approssimativa e inefficace della crisi provocata dai manifestanti, che all’epoca stavano occupando il centro cittadino già da una settimana.

Nel messaggio, inoltre, la commissaria dei Mounties aggiungeva che “stava facendo molta fatica a calmare i ministri che vedevano i castelli gonfiabili nel centro di Ottawa”.
Durante la sua testimonianza, Carrique ha aggiunto che l’OPP era responsabile della polizia di quasi 330 comunità in tutta la provincia e si era reso conto che il “Convoglio della Libertà” era in viaggio verso Ottawa circa due settimane prima del suo arrivo.

“Credevo che la polizia di Ottawa avrebbe impedito ai grandi camion di andare in centro e parcheggiare intorno a Parliament Hill, e che se avessi saputo altrimenti avrei potuto offrire risorse extra”. Il commissario dell’Opp inoltre ha confermato – come già dichiarato da altre deposizioni offerte nei giorni scorsi alla commissione d’inchiesta di Ottawa – che informazioni di intelligence avevano messo in luce come l’intenzione dei manifestanti fosse quella di portare avanti una protesta molto lunga, che non sarebbe finita dopo pochi giorni.

Allo stesso tempo, Carrique ha messo in luce come tra le varie forze di polizia ci fosse il timore che il Freedom Convoy, che fino a quel momento con qualche eccezione era stata una manifestazione sostanzialmente pacifica, potesse improvvisamente trasformarsi in una protesta violenta sulla scia di quanto accaduto negli Stati uniti a Capitol Hill. Un assalto, quindi, vero e proprio contro il parlamento e contro quindi le istituzioni democratiche del Paese. Carrique ha poi ribadito come all’interno dell’Ontario Provincial Police stesse crescendo la preoccupazione sulla possibile natura violenta della protesta e la sfiducia su come veniva gestita l’emergenza.

È quindi in questo delicato contesto, caratterizzato da un clima carico di tensione e timori, che il governo federale decise, di fronte all’incapacità da parte delle forze di sicurezza di porre fine all’occupazione del centro storico di Ottawa, di attivare per la prima volta nella storia canadese l’Emergencies Act, la legislazione che forniva alla polizia poteri speciali temporanei e che di fatto fu determinante per neutralizzare il Freedom Convoy. La commissione d’inchiesta di Ottawa, che andrà avanti anche nei prossimi giorni, dovrà stabilire se l’attivazione della legge fu una decisione giustificata o meno.

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