Toronto

Fondi per i rifugiati
e fumo negli occhi
nell’aumento record
delle tasse sulle case

TORONTO – La strategia è abbastanza chiara: sviare l’attenzione dei cittadini sulla questione dei rifugiati per addolcire la pillola sugli aumenti record delle tasse di proprietà. Stando a quanto proposto nella bozza del Budget 2024 della città di Toronto, le tasse sulla casa aumenteranno del 9 per cento, una cifra alla quale bisogna poi aggiungere l’1,5 per cento già previsto dal 2023 nel City Building Fund. In tutto il rincaro per chi possiede un’abitazione a Toronto – se il Budget dovesse essere approvato dal Consiglio Comunale senza ulteriori modifiche – sarà del 10,5 per cento. Mai, nella storia di Toronto, avevamo assistito a un aumento così cospicuo, che avrà un impatto significativo sulle tasche dei contribuenti che già devono fare i conti con l’aumento del costo della vita che sta andando avanti dal 2022, con i tassi d’interesse alle stelle che hanno fatto crescere i mutui e con un generalizzato crollo del potere d’acquisto.

In questo caotico scenario, dove uno sparuto drappello di consiglieri comunali si prepara a dare battaglia contro gli aumenti choc, la nuova amministrazione ha deciso di puntare tutto su uno stanziamento di 250 milioni di dollari che il governo federale dovrebbe garantire per l’assistenza dei rifugiati. Senza questo – ammoniscono il sindaco Olivia Chow e la Chair della Commissione Budget Shelley Carroll – le tasse sulle case schizzeranno al 16,5 per cento.

Ora, è evidente che la Chow debba perseguire la sua strategia per cercare di rendere più indolore l’aumento record delle tasse di proprietà: ma è altrettanto evidente che il governo federale quei soldi li metterà a disposizione. Aspettiamoci, nel giro di qualche giorno, una bella conferenza stampa con il sindaco, il vice primo ministro Chrystia Freeland e magari pure il primo ministro Justin Trudeau, nella quale verrà annunciato lo “storico” stanziamento del governo federale, che getterà un salvagente a Toronto ed eviterà un ulteriore salasso del 6 per cento.

Perfetto. Fatto sta che il rincaro del 10,5 per cento – che molto probabilmente metterà fine a questa lunghissima luna di miele tra la Chow e l’elettorato torontino – rimarrà nel Budget 2024 e a pagare, come sempre, saranno i contribuenti.

C’è poi da chiedersi in quale modo siano stati fatti i calcoli su alcune voci di spesa di questa nuova amministrazione. A non tornare, ad esempio, sono i numeri relativi ai fondi necessari ad accogliere i rifugiati. Secondo quanto scritto nella bozza del Budget presentata mercoledì a City Hall, i 250 milioni che il governo dovrebbe mettere a disposizione della Città “serviranno per 4.300 posti letto negli shelter” destinati ad ospitare i rifugiati. Il che vuol dire ogni posto letto negli shelter costa al contribuente qualcosa come 58mila dollari e spiccioli. Un po’ tanto a dire il vero: forse l’amministrazione comunale e il governo federale dovrebbero dirci – visto che si tratta di fondi pubblici – come verranno utilizzati questi fondi, il tutto corredato con le relative voci di spesa.

In ogni caso c’è ancora tempo per apportare delle modifiche alla bozza del Budget. Nelle prossime settimane ci saranno delle consultazioni pubbliche, poi il testo tornerà in Commissione prima di essere presentato, il primo febbraio, dal sindaco Chow in Consiglio Comunale, dove dovrà essere votato e approvato.

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