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Fiction su Knox a Perugia, cittadini infuriati

TORONTO – “Rispetto per Meredith”. È ciò che i residenti di Perugia chiedono al loro sindaco dopo che ha permesso a Hulu [il servizio di streaming di proprietà della Disney] di iniziare le riprese di Blue Moon nella loro città. Blue Moon è una serie drammatica in otto parti con Grace Van Patten (Tell Me Lies) nel ruolo di Amanda Knox, una studentessa universitaria americana accusata di omicidio diciassette anni fa, prima di essere infine assolta nel 2015. La serie è incentrata sul viaggio dolorosissimo di Amanda Knox dopo essere stata ingiustamente imprigionata, secondo la sinossi ufficiale, per l’omicidio della sua compagna di stanza Meredith Kercher. Mentre la produzione, co-produttrice esecutiva di Knox, delinea la sua battaglia per dimostrare la sua innocenza e riconquistare la sua libertà, va fatto notare che questo non è il primo progetto a farlo.

Knox ha ottenuto accordi per tre grandi progetti dal suo arresto nel 2007 a Perugia, la cui copertura mediatica in Italia e all’estero è stata niente meno che un sensazionalismo incontrollato. Le false dichiarazioni di Amanda al momento dell’arresto, le storie contorte di altri sospettati e gli orribili dettagli dell’omicidio di Kercher hanno scatenato un calderone di rabbia nella famiglia della vittima, la gente del posto e le autorità italiane. La storia ha preso il sopravvento sul pubblico e, senza sbagliare, Hollywood si è precipitata a capitalizzare. C’è stato il film del 2011 Amanda Knox: Murder on trial in Italy, seguito dalle sue memorie del 2013 Waiting to be Heard, per il quale, a quanto si dice, è stata pagata 3,8 milioni di dollari. Poi, inevitabilmente, si è assicurata un documentario Netflix intitolato Amanda Knox, nel 2015.

E questo più di ogni altra cosa ha irritato non solo i residenti di Perugia, ma anche la famiglia di Kercher, il cui avvocato Francesco Maresca ha detto: “Abbiamo già parlato troppo di questo caso e a un certo punto bisogna chiudere il capitolo. Tuttavia, Knox non vuole chiudere il capitolo. Questo continuo rivangare è una dimostrazione di mancanza di sensibilità. Guadagna soldi, ottiene visibilità in televisione dopo molti anni. Sembra che la Knox non voglia che la gente dimentichi questa storia e fa di tutto per tenerla viva”.

La reazione negativa della gente del posto ha persino spinto il sindaco di Perugia Vittoria Ferdinandi a scusarsi e a dare spiegazioni: “Avremmo potuto non autorizzare le riprese di cinque scene a Perugia”, ha spiegato. “Ma sarebbero state girate in qualsiasi altra città della nostra regione. Abbiamo pensato che consentire di far girare [le scene] qui ci avrebbe garantito un elemento di maggiore garanzia e controllo perché, come da nostra richiesta, siamo in grado di vedere e autorizzare ogni scena”. Una strana giustificazione da offrire a una famiglia e a una comunità traumatizzate dalla notizia, meno di vent’anni fa.

I suoi difensori diranno che Amanda Knox ha il diritto di capitalizzare la storia e di professare la sua innocenza, poiché alla fine è stata assolta. Ma le sue infinite imprese cinematografiche e i suoi affari multimilionari l’hanno trasformata [agli occhi di molti] da vittima a opportunista. Dopo aver appreso la notizia della produzione di Blue Moon, la sorella di Meredith, Stephanie, ha dichiarato che la sua famiglia ha trovato “difficile capire” quale possa essere lo scopo della serie di Knox.

Immagine del banner di Perugia per gentile concessione di www.ansa.it; foto di Amanda Knox per gentile concessione di Getty Images
  

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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