Ford difende Lecce,
i liberali silurano
un altro candidato

TORONTO – Accuse, veleni, bocciature al foto finish, polemiche infinite. S’infiamma la campagna elettorale provinciale in vista del voto del 2 giugno, e a monopolizzare il dibattito politico non sono i temi proposti dai singoli partiti e il confronto delle rispettive piattaforme programmatiche. A tenere banco, invece, sono le critiche scaturite da episodi controversi del passato che sono emersi e che stanno provocando un vero e proprio terremoto politico.

Di fronte a tutto questo, i leader hanno deciso di adottare un approccio diverso: Doug Ford ha difeso il suo candidato caduto nell’occhio del ciclone, Steven Del Duca ha invece deciso di fare tabula rasa, silurando ben tre candidati dalle liste del Partito Liberale. Ma andiamo con ordine.

Non si è spenta la polemica che ruota attorno a Stephen Lecce, ministro uscente della Pubblica istruzione, nella bufera negli ultimi giorni dopo la scoperta di alcuni episodi avvenuti nel 2006 quando frequentava l’università. In quell’anno, come presidente della confraternita Sigma Chi, prese parte a una cosiddetta slave auction, scimmiottando la vergognosa pratica dell’asta per comprare gli schiavi di colore tipica del periodo schiavista negli Stati Uniti. Lecce ha offerto le sue scuse pubbliche per questo episodio e ieri Ford, dopo un giorno di silenzio, ha deciso di difendere il proprio candidato a King-Vaughan di fronte alla richiesta di un passo indietro fatta dai liberali e dai neodemocratici.

“È dispiaciuto – ha dichiarato ieri il leader del Progressive Conservative durante un comizio elettorale organizzato a Kitchener – ma stiamo parlando di un fatto accaduto nel 2006m, quando aveva 19 anni e stava frequentando l’università. Ma fatemi dire qualcosa riguardo Stephen Lecce: è stato uno dei principali sostenitori della lotta al razzismo strisciante nelle nostre scuole e per questo motivo ha continua ad avere il mio pieno sostegno”.

In ogni caso, vada come vada – Lecce non dovrebbe avere troppi problemi a vincere il suo secondo mandato a Queen’s Park – resta davvero difficile immaginarlo anche dopo il voto alla guida del ministero della Pubblica Istruzione.

Diversa la situazione nel Partito Liberale. È di ieri la notizia del siluramento del candidato liberale a Chatham-Kent-Leamington, a poche ore dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali. Stando a quanto emerso, Alec Mazurek avrebbe fatto delle osservazioni ritenute omofobe su Facebook in un post datato 2014. A scoprirlo è stato l’Ndp. “In questo momento in particolare – ha detto del Duca durante un comizio a Toronto – quando ci si confronta o si ricevono informazioni sui comportamenti dei candidati, sugli atteggiamenti dei candidati, sulle convinzioni dei candidati che sono completamente inaccettabili, penso che il test della leadership sia quello di muoversi con decisione e di non lasciare spazio di manovra ed essere inequivocabili”.

Prima di Mazurek, era stata la volta di Barry Stanley, candidato liberale a Parry Sound-Muskoka, che in suo libro aveva descritto una controversa teoria sull’origine dell’omosessualità, e del 18enne Aidan Kallioinen, acclamato all’ultimo momento nel distretto di Sault Ste. Marie e silurato nel giro di 24 ore per alcune frasi scritte sul web quando era appena 13enne.

Andrea Horwath (nella foto sopra), dal canto suo, si è concentrata sulla campagna elettorale, facendo tappa in tre diversi distretti elettorali a Nord della Greater Toronto Area. La leader neodemocratica ha annunciato l’incremento dei fondi che un eventuale governo a guida Ndp stanzierebbe per la lotta ai disturbi mentali.

More Articles by the Same Author: