VAUGHAN – Oggi è la volta delle case: più case per tutti, direbbe un qualunque politico italiano. A prometterle è, a questo giro, il leader liberale (e primo ministro) Mark Carney, che ieri a Vaughan ha promesso che in caso di vittoria il suo governo raddoppierà il tasso di costruzione di alloggi residenziali in Canada nel prossimo decennio, arrivando a quasi 500.000 nuove case all’anno.
Il piano prevede l’istituzione di nuova entità federale per l’edilizia abitativa che supervisionerebbe la costruzione di alloggi a prezzi accessibili, accelererebbe la costruzione e fornirebbe finanziamenti ai costruttori di case. “Riportando il governo al business della costruzione di case a prezzi accessibili e facendo funzionare meglio il mercato, guideremo un enorme aumento dell’offerta di alloggi, così da poter ridurre i costi per i canadesi”, ha detto Carney.
Carney ha aggiunto che la nuova agenzia, “Build Canada Homes”, fungerebbe da sviluppatore per costruire alloggi a prezzi accessibili su larga scala, anche su terreni pubblici, e svilupperebbe e gestirebbe i progetti. Un’organizzazione “snella”, che fornirebbe più di 25 miliardi di dollari in finanziamenti ai costruttori di case prefabbricate e 10 miliardi di dollari in finanziamenti a basso costo e capitale ai costruttori di case a prezzi accessibili. E tutta la programmazione per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili verrebbe affidata alla nuova agenzia dalla Canada Mortgage and Housing Corporation, ha detto Carney, che ha paragonato il suo piano all’enorme sforzo edilizio che ha avuto luogo nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando il governo dell’allora primo ministro William Lyon Mackenzie King ha supervisionato la costruzione di decine di migliaia di migliaia di case di partenza a prezzi accessibili per i veterani di ritorno e le loro famiglie.
L’idea di Carney è di dare spazio alle abitazioni prefabbricate e modulari, che possono essere costruite rapidamente, in modo conveniente e sostenibile, utilizzando materiali canadesi. Il partito di Carney sta anche valutando di abbassare il costo dell’edilizia abitativa tagliando le spese di sviluppo municipale, facilitando la conversione delle strutture esistenti e basandosi sul fondo di accelerazione dell’edilizia abitativa che offre alle comunità dollari federali in cambio di modifiche agli statuti ed ai regolamenti che stimolerebbero l’edilizia abitativa.
Infine, Carney ha affermato che tale programma creerebbe nuovi posti di lavoro e stimolerebbe l’economia in un momento in cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una guerra commerciale segnata da ripetute minacce tariffarie. “Possiamo darci più di quanto qualsiasi governo straniero, compresi gli Stati Uniti, possa toglierci – ha concluso Carney – ma per farlo, dobbiamo fare cose che prima si pensavano impossibili, a velocità che non vedevamo da generazioni”.
Nell’immagine in alto, Mark Carney ieri a Vaughan (screenshot dal video sul profilo Twitter X @MarkJ Carney)
“Corridoio energetico nazionale per accelerare i progetti-chiave”
SAINT JOHN – Quotidianamente, ad ogni promessa dei Liberali fa da contraltare una promessa dei Conservatori. Ieri, il leader Pierre Poilievre, parlando a Saint John in New Brunswick (in serata era atteso a Fredericton), ha annunciato un “corridoio energetico nazionale” per accelerare lo sviluppo di progetti-chiave in tutto il Paese e “renderci indipendenti dagli Americani”. Il leader conservatore Pierre Poilievre afferma che il piano prevede approvazioni rapide per progetti come linee di trasmissione, ferrovie, oleodotti ed altre infrastrutture critiche. In base alla proposta, tutti i livelli di governo fornirebbero impegni legalmente vincolanti per dare il via libera ai progetti all’interno del “corridoio”. Anche le First Nations verrebbero coinvolte, assicurando che i benefici economici fluiscano verso di loro e che la loro approvazione sia garantita prima che venga speso denaro. Secondo il leader conservatore, ciò contribuirà ad accelerare la costruzione delle infrastrutture-chiave necessarie per vendere le risorse naturali canadesi a nuovi mercati. Inoltre, “il piano significherebbe miliardi di dollari di nuovi investimenti nell’economia canadese”. Poilievre ha poi risposto alle critiche fattegli da chi sostiene che sta perdendo punti nei sondaggi perché continua a concentrarsi sugli errori commessi dai Liberali al governo negli ultimi dieci anni: “No, non smetterò di spiegare perché il Canada si ritrova in queste condizioni, oggi”.
Nell’immagine sopra, Pierre Poilievre durante il suo intervento ieri a Saint John (screenshot dal video sul profilo Twitter X @Pierre Poilievre)
Esplode il caso-Chiang: il suo leader lo difende ma gli avversari attaccano
MARKHAM – Esplode il caso-Chiang nel bel mezzo della campagna elettorale. Lui è Paul Chiang (nella foto sopra, da Twitter X @PaulChiangMU), candidato liberale a Markham, che a gennaio in un’intervista con i media cinesi ha dichiarato che il rivale conservatore Joe Tay dovrebbe essere consegnato al Consolato Cinese di Toronto: l’anno scorso, la polizia di Hong Kong aveva offerto una ricompensa di 1 milione di dollari di Hong Kong per informazioni che portassero all’arresto di Tay per violazioni della legge sulla sicurezza nazionale. Tay, attivista democratico, è stato un aperto critico delle violazioni dei diritti civili di Hong Kong e politici di ogni colore hanno condannato la taglia quando è stata annunciata per la prima volta. La scorsa settimana, Tay ha annunciato la sua candidatura nella circoscrizione di Don Valley North, precedentemente detenuta dall’ex parlamentare liberale Han Dong, a sua volta finito nel vortice delle “interferenze cinesi”. Le dichiarazioni di Chiang sono state condannate da tredici gruppi che rappresentano i canadesi di Hong Kong in tutto il Canada. Ma il suo leader, Mark Carney, l’ha difeso, sostenendo che sì, quelle dichiarazioni sono state un errore, ma “Chiang si è scusato con tutti, anche con Tay”. E ha sottolineato che “Chiang è un veterano, agente di polizia con 25 anni di servizio, spesi in difesa dei diritti di questa nostra comunità e continuerà il suo impegno con la sua candidatura”. Ma i Conservatori attaccano: “Il sostegno di Chiang alla taglia del Partito Comunista Cinese su un cittadino canadese (Tay, ndr) è scioccante, specie per gli innumerevoli canadesi di origine cinese presi di mira dal regime comunista” e, sempre secondo i Conservatori, la sua candidatura dovrebbe essere ritirata dai Liberali.
Singh e la guerra ai grandi inquinatori: “Loro devono pagare, non i cittadini”
VICTORIA – Via la carbon tax “per sempre”, ma non per i grandi inquinatori: loro devono pagare, i comuni cittadini devono risparmiare. È quanto ha detto, in sintesi, il leader dell’NDP, Jagmeet Singh, ieri a Victoria in British Columbia, prima di recarsi in serata ad Edmonton, in Alberta. Mentre il leader liberale e primo ministro Mark Carney ha già di fatto eliminato la carbon tax per i consumatori, l’NDP afferma che renderebbe permanente tale modifica ma proteggerebbe la parte “industriale” del programma di tariffazione dell’inquinamento, che invece l’altro leader, il conservatore Pierre Poilievre, ha promesso di eliminare. L’approccio dell’NDP è quindi quello di far pagare i grandi inquinatori in modo che i canadesi, cittadini comuni, possano risparmiare. I neo-democratici vogliono anche eliminare i sussidi pubblici e le agevolazioni fiscali per le compagnie petrolifere e del gas ed utilizzare tali finanziamenti, che stimano in 18 miliardi di dollari in dieci anni, per implementare un importante programma di ristrutturazione delle case per dotare 3,3 milioni di abitazioni di adeguamenti per il risparmio energetico, a costi limitati o nulli per le famiglie a basso reddito. Singh ha annunciato poi di voler introdurre un “Border Carbon Adjustment” in modo che gli inquinatori d’oltremare “non danneggino i lavoratori canadesi” e che industrie come l’acciaio ed il cemento canadesi possano “restare competitive”. L’NDP sosterrebbe anche soluzioni realizzate in Canada, come le pompe di calore, nonché posti di lavoro sindacalizzati nell’installazione, in collaborazione con centri di formazione. “È così che combattiamo la crisi climatica e proteggiamo i canadesi dagli effetti della guerra commerciale di Trump allo stesso tempo”, ha detto Singh. Il leader dell’NDP ha poi incontrato la comunità filippina locale (nella foto sopra, da Twitter X – @theJagmeetSingh), annunciando che un governo dell’NDP sosterrà la creazione di un nuovo centro culturale filippino in British Columbia.
Marzio Pelù
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