Canada

Dodici deputati indigeni: non era mai successo in Canada

OTTAWA – Con il ritorno del Parlamento il 26 maggio, i canadesi hanno selezionato dodici candidati indigeni per rappresentarli alla Camera dei Comuni. Si tratta di un record nella storia canadese e di un risultato storico.

Perché è storico? Nel 1876, con l’approvazione dell’Indian Act, i legislatori dell’epoca sentirono che i popoli delle First Nations (Indigeni)non avevano la capacità di prendere decisioni responsabili. Il governo federale sentiva che il suo ruolo era quello di fungere da guardiani delle First Nations fino a quando non fossero state assimilate. Di conseguenza, le First Nations non hanno avuto il diritto di voto a livello federale fino al 1960. Fino a quel punto, le First Nations dovettero rinunciare al loro status di Indiani per ottenere il diritto di voto alle elezioni federali.

Durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, gli uomini e le donne delle First Nations che hanno prestato servizio nell’esercito hanno ottenuto il diritto di voto alle elezioni federali senza rinunciare al loro status di Indiani. Tuttavia, quando le guerre finirono, quei veterani che tornarono alle loro comunità e vissero in riserva persero il diritto di voto.

Fu solo nel 1948 che una commissione parlamentare che studiò l’Indian Act raccomandò che le First Nations avessero il diritto di votare alle elezioni federali senza restrizioni.

Il processo che ne seguì non raggiunse il suo obiettivo fino al 1960, quando il primo ministro John Diefenbaker estese il diritto di voto alle First Nations. Nel 1982, il diritto di voto per tutti i canadesi è stato sancito dalla Carta canadese dei diritti e delle libertà.

Tra gli elettori delle First Nations, le opinioni sull’esercizio del voto sono contrastanti. Alcuni lo vedono come un passo contro i principi delle loro forme storiche di governo, mentre altri lo vedono come una risorsa importante per garantire la partecipazione a una democrazia. Per loro, è fondamentale garantire che le questioni importanti per loro vengano affrontate nell’agenda nazionale.

Ci sono stati altri parlamentari indigeni, tuttavia, si può sostenere la presenza di dodici membri indigeni eletti del Parlamento ha una portata storica. E sono presenti in tutti i principali partiti.

Cinque membri liberali includono il deputato veterano Jamie Battiste, il primo Mi’kmaw, di Cape Breton-Canso-Antigonish. Ha brevemente considerato la possibilità di cercare la leadership del partito liberale; Mandy Gull-Masty, di Abitibi-Baie-James-Nunavik-Eeyou, è l’ex [prima donna] Gran Capo del Governo della Nazione Cree; Buckley Belanger, un Metis che rappresenta Desnethe-Missinippi-Churchill; Wade Grant, un Musqueam eletto a Vancouver-Quadra; e Rebecca Chartrand, una leader dei Metis eletta a Churchill-Keewatinook Aski.

Quattro membri conservatori includono Billy Morin, ex capo della Enoch Cree Nation, eletto a Edmonton Northwest; Ellis Ross, ex capo Haisla in rappresentanza della Skeena-Bulkley Valley; Adam Chambers, un Metis che rappresenta Simcoe North, e Marc Dalton, un altro Metis che rappresenta Pitt Meadows-Maple Ridge.

Tra i quali ci sono due parlamentari dell’Ndp, Leah Gazan della Wood Mountain Lakota Nation, rieletta a Winnipeg Centre, e Lori Idlout, una Inuk rieletta dal Nunavut.

Infine, un membro del Bloc Quebecois, Pierre Savard-Tremblay, della Huron Wendat First Nations, è stato eletto per rappresentare Saint-Hyacinthe-Bagot-Acton.

È molto lontano dal 1876, ma questo gruppo di parlamentari indigeni avrà l’opportunità di testare e aiutare a far evolvere il Parlamento canadese e le sue istituzioni.

Articolo di Maryantonett Flumian

Maryantonett Flumian (nella foto in alto) è già prima presidente di Service Canada; ex-viceMinistra del Ministro Volpe, prima vice Ministra di origine italiana, e proveniente dalla scuola elementare di St. Clare a Dufferin e St. Clair a Toronto. Da oltre quindici anni è consulente per le First Nations

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