Canada

Dazi e annessione, nuove minacce di Trump

TORONTO – Aumento sui dazi auto e possibile annessione. A pochi giorni dalle elezioni federali, il presidente americano Donald Trump entra di nuovo a gamba tesa sul Canada durante un suo intervento allo Studio Ovale, confermando ancora una volta come la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e il Canada sia tutt’altro che risolta e come, allo stesso tempo, i rapporti tra i due Paesi rimangano tesi come non mai.

L’inquilino della Casa Bianca ha rispolverato ancora una volta la tesi, sbandierata ai quattro venti dall’inizio del suo secondo mandato presidenziale, secondo la quale gli Stati Uniti garantiscono una sorta di sussidio al Canada che permetterebbe – secondo lui – al Paese di esistere. Di conseguenza – è questo il ragionamento del magnate, anche se ragionamento è una parola grossa, accostata al tycoon newyorchese – il Canada dovrebbe diventare il 51esimo Stato americano, un’ipotesi questa respinta con forza dal governo canadese e, come testimoniano tutti i sondaggi realizzati negli ultimi mesi, dalla stragrande maggioranza dei canadesi.

Ma non solo. Stando a quanto è stato rivelato ieri, lo stesso Trump avrebbe rimesso sul tavolo l’ipotesi dell’annessione durante una telefonata avuta con il primo ministro uscente Mark Carney lo scorso 28 marzo.

Ma a preoccupare, al di là della retorica del presidente americano sulla fantomatica annessione del Canada, sono le nuove minacce per il settore auto, un elemento che fa aumentare improvvisamente l’escalation nella contrapposizione commerciale tra i due Paesi.

Trump allo Studio Ovale ha confermato che nell’immediato futuro le tariffe automobilistiche sulle importazioni canadesi potrebbero aumentare, indicando anche che la sua amministrazione sta lavorando a un possibile accordo con il Canada.

“Ho messo i dazi sul Canada, stanno pagando il 25 per cento, ma questo potrebbe aumentare in termini di auto”, ha detto Trump nello Studio Ovale. “Quando mettiamo le tariffe, tutto ciò che stiamo facendo è dire: ’Non vogliamo le vostre auto, con tutto il rispetto’”.

Trump ha imposto dazi doganali del 25% su tutte le importazioni di automobili negli Stati Uniti all’inizio di questo mese. Era inclusa un’esenzione parziale per i veicoli prodotti nell’ambito dell’accordo di libero scambio Canada-USA-Messico, chiamato CUSMA, in cui solo i componenti non americani di un veicolo finito saranno colpiti da imposte. Le tariffe sulla componentistica dei veicoli entreranno in vigore entro e non oltre il 3 maggio.

Trump ha ribadito ancora una volta che nel suo piano complessivo di riordino commerciali, il Canada non dovrebbe svolgere alcun un ruolo nell’industria automobilistica degli Stati Uniti.

Resta da vedere se queste nuove minacce che arrivano da Washington, come è già successo nelle ultime settimane, avranno un ulteriore peso sulla campagna elettorale qui in Canada e soprattutto sul voto del 28 aprile.

Nella foto in alto: il presidente americano Donald Trump (foto: Casa Bianca)

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