Canada

Dazi, Budget e crisi abitativa: governo al bivio

TORONTO – Guerra commerciale, Budget 2025, via libera ai grandi progetti nelle infrastrutture e crisi abitativa. Sono questi i temi dominanti del consiglio dei ministri straordinario di due giorni convocato da Mark Carney e iniziato ieri a Toronto. Un meeting, quello voluto dal primo ministro, che arriva prima del riavvio dei lavori parlamentari a Ottawa dopo la lunga pausa estiva.

L’obiettivo, come peraltro ha dichiarato lo stesso leader liberale, è quello di fare il punto sulla situazione, caratterizzata dalla crisi dei dazi che contrappone il Canada agli Stati Uniti e che, inevitabilmente, ha delle ripercussioni sui tutti gli altri temi di carattere politico, economico e commerciale. “Siamo a Toronto – ha fatto sapere Carney con un post su X – per il Cabinet Planning Forum. Di fronte al cambiamento delle relazioni globale sul commercio, il nuovo governo del Canada è focalizzato su ciò che possiamo controllare: costruire la nostra economia”.

“Abbiamo un autunno ambizioso davanti a noi – ha proseguito il primo ministro – focalizzato sul costruire più case, velocizzare i grandi progetti di costruzione, e assicurarci che i lavoratori e le imprese colpite della tariffe abbiano in mano gli strumenti necessari per difendersi e crescere”.

In ogni caso Carney utilizzerà la due giorni di Toronto per tracciare le priorità d’azione, stabilire i punti chiave dell’agenda di governo e gettare le basi per il prossimo Budget autunnale, il primo del suo governo dopo i dieci consecutivi del suo predecessore Justin Trudeau. Una manovra, quella di quest’anno, che inevitabilmente dovrà tenere conto dell’onda lunga della guerra commerciale con la Casa Bianca, con un occhio quindi per quei settori che stanno subendo più pesantemente gli effetti del bracci di ferro con Donald Trump che fino a questo momento ha visto il Canada subire lo strapotere dell’avversario.

Il prossimo bilancio federale del Canada – ha promesso ieri il primo ministro – “frenerà la spesa” e promuoverà gli investimenti su larga scala allo stesso tempo. “Il governo federale ha aumentato la spesa, nel suo complesso, di oltre il sette per cento all’anno in media per oltre un decennio. Questo è il doppio del tasso di crescita dell’economia in media. Non è una situazione sostenibile. Dobbiamo frenare la spesa”, ha aggiunto Carney.

Il leader liberale ha confermato che il governo si concentrerà sulla riduzione del suo budget operativo, che è il costo quotidiano coinvolto nella gestione del governo. “Il governo deve spendere i preziosi dollari dei contribuenti il più attentamente possibile. Carney ha promesso che l’esecutivo cercherà di “trovare efficienze” nella spesa federale, promuovendo anche grandi progetti. “Nel trovare queste efficienze, creiamo lo spazio per questi grandi investimenti”.

L’esecutivo dovrà poi affrontare lo spinoso tema dei grandi progetti nelle infrastrutture con impatto di carattere nazionale. Anche i questo caso il primo ministro aveva fissato una tabella di marcia ben definita. In primavera si era riunito con tutti i premier e i leader delle Province e dei Territori, ai quali aveva chiesto una lista ristretta di potenziali progetti da finanziare con investimenti da parte del governo federale.

Dopo aver costituito un ufficio apposito per la valutazione delle proposte, si sta avvicinando il tempo della decisione: come è prevedibile, le indicazioni del governo lasceranno sul campo un grosso numero di premier scontenti, visto che Carney avrebbe intenzione di iniziare con cinque progetti.

Altro tema scottante è quello della crisi abitativa, un fenomeno che sta attanagliando il Canada ormai da anni. Gli ultimi rapporti presentati le scorse settimane indicano che su questo fronte la situazione sta migliorando, seppur molto lentamente e con gravissimi disparità di carattere geografico: mentre in molte province i primi obiettivi sono stati raggiunti, in altre la costruzione di unità abitative non decolla e questo in particolare in Ontario, la regione dove il problema della crisi abitativa si sente maggiormente.

Insomma, in qualche modo serve il cambio di marcia e la svolt del governo, se davvero il Canada potrà lasciarsi alle spalle questa situazione di grande precarietà.

Ma la riunione straordinaria del consiglio dei ministri a Toronto è servita a Carney per fare il punto sulle priorità di carattere legislativo in vista della riapertura della House of Commons. Con il ritorno a Ottawa dei deputati, il primo ministro si troverà di fronte anche il suo principale oppositore, il leader del Partito Conservativo.

Pierre Poilievre, infatti, era stato clamorosamente battuto nel suo seggio di Carleton alle elezioni federali di aprile. Per poter entrare in parlamento ha fatto dimettere un suo deputato eletto in Alberta, in uno dei distretti più sicuri per i conservatori, dove peraltro ha stravinto alle elezioni suppletive del 18 agosto. Ora, nel Question Period, Carney dovrà rendere conto alle domande del leader dell’opposizione.

In alto, il primo ministro Mark Carney (foto: X – Carney)

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