Dazi, avanti col negoziato: si lavora per l’accordo
TORONTO – Cauto ottimismo a Ottawa sul fronte dazi. Dopo l’incontro di martedì a Washington tra il ministro per il Commercio Canada-Usa Dominic LeBlanc e l’omologo americano Howard Lutnick, nel governo federale sta prendendo piede l’idea che l’amministrazione americana sia disposta ad allentare la presa in vista di un futuro accordo. L’obiettivo, neanche a dirlo, è quello di accantonare la guerra commerciale e ritornare alla normalità nei rapporti commerciali con gli States. E alla Casa Bianca, come ha ammesso lo stesso Lutnick durante il meeting, ha accolto molto positivamente la decisione del primo ministro Mark Carney di eliminare le contro tariffe sui prodotti americani che non rientrano negli accordi del Cusma, il trattato di libero scambio sorto sulle ceneri del vecchio Nafta durante il primo mandato presidenziale di Donald Trump.
Un gesto di buona volontà – questo è il ragionamento del segretario al Commercio americano – che stempera le tensioni e facilita la trattativa per arrivare a un accordo che sia considerato equo da ambo le parti. “È stato un incontro costruttivo” ha peraltro fatto sapere lo stesso LeBlanc, che ha confermato come il governo federale continuerà il suo pressing sulla Casa Bianca anche nei prossimi giorni.
Ieri il ministro della Giustizia Sean Fraser, quello della Pubblica Sicurezza Gary Anandasangare e il Czar del file Fentanyl Kevin Brosseau si sono incontrati a Washington con Attorney General americano Pam Bondi. Al centro della discussione, il tema della sicurezza delle frontiere sul fronte immigrazione clandestina e contrabbando di droga.
Il rapporto di Statistics Canada. Nuovi dati intanto suggeriscono che quasi il 40% delle aziende canadesi prevede di trasferire i costi relativi alle tariffe ai consumatori nel corso del prossimo anno, anche se la maggior parte prevede di continuare a operare nonostante la guerra commerciale in corso.
L’indagine sulle condizioni aziendali di Statistics Canada per il terzo trimestre del 2025, pubblicata mercoledì, ha rilevato che il 39,4% delle aziende è molto o abbastanza propenso a trasferire ai propri clienti gli aumenti dei costi dovuti alle tariffe statunitensi nei prossimi 12 mesi.
Questo dato rispetto al 15,4% delle aziende canadesi che erano molto improbabili o piuttosto improbabili a fare lo stesso, mentre il 27,2% delle aziende non si aspettava alcun aumento dei costi a causa delle tariffe nei prossimi 12 mesi.
Sebbene si preveda un aumento dei costi per molte aziende canadesi nei prossimi mesi, “la percentuale di aziende con una prospettiva positiva è rimasta paragonabile ai trimestri precedenti”, ha dichiarato StatCan in un comunicato stampa.
L’indagine ha rilevato che il 53% delle aziende prevede di essere in grado di operare per il prossimo anno o più a lungo se le tariffe e le contro tariffe imposte dagli Stati Uniti e dal Canada rimarranno ai livelli attuali.
Questo dato rispetto al 5,8% delle aziende che prevedono di non essere in grado di continuare a operare nel contesto attuale oltre i prossimi 12 mesi e al 41,3% delle aziende che hanno dichiarato di non essere sicure di quanto tempo saranno in grado di continuare a operare se le pressioni tariffarie non si allenteranno.
“Inoltre, il 51,6% delle aziende in tutto il Canada prevede di essere in grado di mantenere l’attuale livello di personale nei prossimi 12 mesi o più se le tariffe imposte dagli Stati Uniti e dal Canada rimarranno ai livelli attuali”, ha affermato StatCan.
“Nel frattempo, l’8,2% delle aziende prevede di essere in grado di mantenere l’attuale livello di personale per meno di 12 mesi e il 40,2% delle aziende non è sicuro per quanto tempo potrà mantenere l’attuale livello di personale se le tariffe rimangono ai livelli attuali”.
L’indagine ha rilevato che il 66,7% delle aziende canadesi nel terzo trimestre era molto ottimista o piuttosto ottimista riguardo alle proprie prospettive per i prossimi 12 mesi, in leggero calo rispetto al 70% che ha riferito di sentirsi allo stesso modo nel sondaggio del secondo trimestre di StatCan.
In alto, Howard Lutnick e Dominic LeBlanc (foto: X – LeBlanc)