TORONTO – Danielle Smith incassa la piena fiducia del suo partito e va avanti nella sua politica sui transgender. La premier dell’Alberta ha superato senza troppi affanni l’ostacolo della leadership review, un passaggio non scontato visto quanto è successo in tempi recenti. L’ex premier Jason Kenney, ad esempio, dopo aver ricevuto la fiducia del 51 per cento degli iscritti allo United Conservative Party, prese atto delle spaccature interne al partito decis di dimettersi. La stessa Smith nella corsa alla leadership prese solamente il 54 per cento delle preferenze, a testimonianza di una base abbastanza divisa.
Nel fine settimana, invece, la premier dell’Alberta ha portato a casa il sostegno del 91,5 per cento degli iscritti all’UCP, un attestato di fiducia che arriva in un periodo caratterizzato da numerose polemiche. La leader conservatrice dell’Alberta, infatti, è protagonista di un braccio di ferro con il primo ministro Justin Trudeau su una lunghissima lista di temi. Smith infatti preme per una maggiore autonomia della provincia nei confronti del governo provinciale: sul fronte energetico – l’Alberta è il principale produttore di petrolio e di gas naturale del Canada – così come su quello della previdenza, con la proposta di uscita dal Canadian Pension Plan. Senza dimenticare il tentativo della premier di acquisire una maggiore libertà di manovra anche nel settore sanitario, con il no al piano farmaceutico nazionale.
Allo stesso tempo, però, Danielle Smith continua a portare avanti le sue politiche sul tema del gender che hanno scatenato critiche a non finire. La premier dell’Alberta ha presentato tre differenti progetti di legge che hanno come obiettivo la limitazione del processo di transizione per i trans minorenni, riportando al centro della discussione il diritto di decisione per i genitori.
La premier Smith ha introdotto per la prima volta varie politiche rivolte ai giovani transgender a gennaio, affermando che sono progettate per “proteggere i diritti dei bambini” di prendere decisioni mediche da adulti.
Sebbene le politiche abbiano ricevuto il sostegno di alcuni abitanti dell’Alberta, hanno anche suscitato reazioni negative da parte di accademici, medici, esperti legali e sostenitori LGBTQ2S+.
Smith ha presentato i dettagli su tali politiche e le ha difese. La legge di modifica degli statuti sanitari del 2024 apporta cambiamenti alla legge sulle professioni sanitarie, tra cui vietare gli interventi chirurgici di riassegnazione del sesso sui minori; vietare i bloccanti della pubertà e le terapie ormonali per i giovani transgender di età pari o inferiore a 15 anni. Oltre a questo è prevista l’introduzione di nuove definizioni di “disforia di genere”, “chirurgia di riassegnazione del sesso”, “minore” e “incongruenza di genere”.
La proposta di legge prevede di concedere al ministro della salute l’autorità di identificare gli interventi chirurgici considerati chirurgia di riassegnazione del sesso e l’autorità di identificare quali farmaci possono essere utilizzati per curare i giovani transgender.
Gli operatori sanitari hanno precedentemente sottolineato che la chirurgia di riassegnazione del sesso non viene eseguita sui minori in Alberta, ad eccezione della chirurgia superiore in rari casi. Gli esperti hanno anche affermato che i bloccanti della pubertà sono sicuri, reversibili e danno ai bambini più tempo per esplorare l’identità di genere senza misure più invasive. “Ai medici è stata data molta libertà di prescrivere oppioidi e ora abbiamo una crisi del Fentanyl”, ha detto Smith.
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