TORONTO – Il 25 marzo si celebra tradizionalmente il “dantedì”, in ricordo dell’inizio simbolico del viaggio ultraterreno descritto nella Commedia. Questa ricorrenza assume nel 2021 un significato particolare, perché si combina con il 700esimo anniversario della morte del poeta.

La tradizione degli studi danteschi è particolarmente viva al Dipartimento di Italianistica dell’Università di Toronto, come già testimoniato dal pluriannuale “International Seminar on Critical Approaches to Dante”.

Quest’anno il Dipartimento, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, ha deciso di rendere omaggio alla ricorrenza con un progetto di singolare interesse. Ispirati dall’eccezionale realtà linguistica della Commedia e dal carattere plurilingue e multiculturale di Toronto, un gruppo di studiosi, i Prof Elisa Brilli, Nicholas Terpstra e George Ferzoco (Goggio Visiting Professor questa primavera) e di dottorandi, Alice Martignoni e Nattapol Ruangsri, ha proposto di coinvolgere vari partecipanti in una lettura collettiva dell’Inferno, dedicando a ogni canto una lingua o un dialetto diversi.

Soffermiamoci brevemente sull’importanza del plurilinguismo. È indubbio che la Commedia sia, a livello linguistico, una delle opere più dinamiche e influenti nella tradizione letteraria italiana. Il poema dantesco è caratterizzato da uno sperimentalismo inedito; è un laboratorio di stili e registri, di risemantizzazioni ed esperimenti che hanno lasciato un’eredità inestimabile e tuttora viva nella nostra lingua. Quest’opera ha inoltre conosciuto innumerevoli traduzioni in lingue diverse dall’italiano.

I partecipanti della lettura sono professori, studenti ed ex studenti dell’Università di Toronto. Ognuno ha scelto di leggere un canto nella lingua che preferiva.

Il progetto propone inoltre un elemento di grande novità: le prime traduzioni in due lingue indigene del Canada. I primi trenta versi del primo canto sono infatti stati tradotti in Anishinaabemowin da Matthias Nunno, un membro della comunità italo-Ojibway, mentre gli ultimi versi del trentaquattresimo canto sono stati tradotti in Stoney Nakoda da Trent Fox, un dottorando dell’Università di Calgary che si identifica come Îethka.

Anche molti dialetti italiani sono rappresentati nella serie, dal siciliano al triestino, dall’abruzzese al genovese, dal veneziano al calabrese. Le altre lingue variano dallo svedese al thailandese, dal latino al sanscrito, dal persiano all’ucraino. Rappresentano non soltanto l’universalità della Commedia, ma anche e soprattutto la diversità e l’inclusività di una città multiculturale come Toronto.

Il primo episodio, che ospita la lettura in Anishinaabemowin e una lettura in inglese dell’ex Governatrice Generale del Canada Adrienne Clarkson e un’intervista con lei, è stato trasmesso sul canale YouTube del Dipartimento di Italianistica il 25 marzo.

La serie sarà aggiornata settimanalmente, e insieme agli episodi saranno disponibili sul sito del Dipartimento anche i testi integrali di ogni canto nella lingua della lettura. Per guardare il primo episodio: https://youtu.be/CmyAKJbUsto. Per i testi di ogni canto: https://www.italianstudies.utoronto.ca/research/toronto-salutes-dante

(Alice Martignoni e Nattapol Ruangsri)

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