Cultura

“Renaissance Venice” al Gardiner Museum

TORONTO – La mostra “Renaissance Venice: Life and Luxury at the Crossroads” ha aperto il 14 ottobre al Gardiner Museum, dove continuerà fino al 9 gennaio 2022. Rispettando tutti i protocolli e le protezioni COVID, il museo si può visitare ogni giorno negli orari previsti. Questa mostra, molto ben curata, raccoglie arte e manufatti dal Museo ROM e da una collezione propria.

Le spiegazioni scritte costituiscono una bella introduzione all’esposizione per il visitatore indipendente, mentre è in atto la formazione di professionisti per offrire visite guidate. Inoltre il museo offre programmi ed eventi particolari per arricchire l’esperienza e la comprensione del ruolo delle relazioni mercantili, artistiche e culturali nella formazione della vita veneziana durante il Rinascimento (dal Quattrocento al Cinquecento) e nella disposizione e nella demografia della città di Venezia. La mostra mette l’accento sulle relazioni tra i due imperi del mar Mediterraneo orientale dell’epoca: quello veneziano e quello ottomano, che succede all’impero bizantino, interlocutore e rivale di vecchia data.

Tra i molti elementi salienti di questa esauriente mostra si distinguono la diversità dei media riuniti per raccontare le storie degli incontri che hanno compreso l’impatto mediorientale sulle arti veneziane e sulla città stessa, l’attenzione prestata ai movimenti dei popoli, che siano mercanti, commercianti o artigiani; come anche la fluidità della disposizione e l’evoluzione dei rapporti e degli sviluppi artistici.

Sono esposte ceramiche, porcellane, vetreria, tessili, tappeti, lavori di pizzo, lavori in metallo, quadri e modelli. Due presentazioni su schermo aiutano a illustrare la creazione di un oggetto di maiolica, dalla formazione del modello in argilla alla decorazione, prima designata e dopo dipinta, nonché il passaggio di una storia mitologica alla sua rappresentazione visuale e infine alla sua raffigurazione su un piatto di maiolica—in questo caso, la storia del dio del mare Nettuno. Mappe, libri e incisioni danno l’immagine di una Venezia rinascimentale dove abitano in armonia diversi migranti del Medioriente, valorizzati per il loro contributo artistico, tecnico e culturale. Infatti, dal 1450 al 1600 Venezia esibiva quest’aspetto cosmopolita soprattutto nei quartieri di artigiani, come quello dei ceramisti.

Altri oggetti e pitture mettono in evidenza la vita lussuosa della classe patrizia e l’impatto della moda degli oggetti e costumi di origine mediorientale e orientale. Si distinguono i lavori dei maestri Jacomo da Pesaro e Domenego da Venezia, i tre libri dell’arte della ceramica all’epoca, la trasmissione e la trasformazione di tecniche e di modelli importati di tutto l’Oriente attraverso il Medioriente e il mare Mediterraneo.

Per complementare la visita, vale la pena di passare all’esibizione permanente sulla maiolica italiana e sul suo influsso sulla maiolica inglese, in particolare quella della fabbrica Delft. Invece di un catalogo della mostra si può comprare il libro Maiolica in Renaissance Venice: Ceramics and Luxury at the Crossroads di Karine Tsoumis, a cura del The Gardiner Museum. Per avere un’idea dello scambio artistico veneziano, mediorientale e islamico dal punto di vista mediorientale, si segnala l’esibizione permanente del museo Aga Khan a nord di Toronto che include relazioni tra la Spagna, la Sicilia, le Repubbliche Marittime e i paesi del Levante nei secoli. Notevole soprattutto la collezione di “albarelli” della Siria del Quattrocento, o come se dice alla mostra al Gardiner, “il pane quotidiano dei ceramisti”.

Jan Marta

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