TORONTO – In Ontario stiamo entrando nella fase più delicata di questa lunga, estenuante, infinita battaglia contro il Covid-19. Virologi ed esperti sottolineano come le modalità di uscita dalla terza ondata getteranno le basi per gli sviluppi della pandemia. In sostanza, siamo davanti a un bivio: se saremo in grado di rispettare i protocolli sanitari e di sicurezza potremmo evitare una potenziale quarta ondata. Viceversa, un rilassamento collettivo potrebbe ricreare quella massa critica di contagiati che ci aprirebbe le porte a una nuova fase di risalita del virus e l’inevitabile quarta ondata della pandemia. Dobbiamo comunque fare un passo indietro e capire il background psicologico della situazione senza precedenti che stiamo vivendo qui in Ontario, in Canada e nel resto del mondo.
Veniamo dal più duro lockdown dell’ultimo anno e mezzo, chiusi in casa, spaventati dall’aumento esponenziale dei casi, preoccupati per i ritardi e le inefficienze nella somministrazione dei vaccini, con le sale di terapia intensiva al limite della capienza a causa dei pazienti Covid.
Nelle ultime settimane abbiamo invece assistito a una netta e decisa inversione di tendenza: in Provincia sono arrivate milioni di dosi di vaccino e questo ha permesso il cambio di marcia nella campagna di immunizzazione di massa, i nuovi casi giornalieri hanno subito una significativa flessione, così come le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva. Con la vaccinazione pressoché completa nella case di cura a lunga degenza abbiamo messo in sicurezza la fascia più fragile della nostra popolazione e la vaccinazione in arrivo per i ragazzi dai 12 ai 17 anni ci lascia ben sperare per il prossimo anno scolastico.
Insomma, il quadro è completamente mutato e lo stesso governo provinciale ha fatto capire che a partire dal 2 giugno o addirittura prima ci sarà un allentamento delle restrizioni che riguarderà gli spostamenti, i ristoranti, i negozi non essenziali e, possibilmente, gli assembramenti di persone che non fanno parte dello stesso nucleo familiare.
Ma è proprio questo clima euforico – e giustificato, dopo una fase così dura della pandemia – a rappresentare anche il nostro più pericoloso nemico. Perché molto probabilmente staremo un po’ meno attenti nel rispettare la distanza sociale, o nell’indossare la mascherina, o nel limitare gli incontri con familiari e parenti. La chiave – sottolineano gli esperti – deve essere il non mollare la presa e continuare ad adottare, sempre e comunque, i principi della cautela e della prudenza, anche nella fase della riapertura. Solamente in questo modo potremmo lasciarci alle spalle questo lungo e buio periodo di sofferenza e paura.
Certo, la battaglia contro il Covid-19 sarà ancora lunga e rischiosa, ma con l’aumento del numero di vaccinati e immunizzati potremmo presto raggiungere la fatidica immunità di gregge e solo allora il coronavirus potrà essere isolato e limitato. Serve quindi un ultimo sforzo collettivo da parte di tutti.
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