Il Commento

Cosa, quando, perché: il Canada dopo le elezioni, Atto I, Scena 1

TORONTO – Se questo può sembrare un misero tentativo di alludere ai drammi shakespeariani, tenete duro. Come si dice in Italia, “il buongiorno si vede dal mattino”. Appena due giorni dopo i risultati delle elezioni, in un tipico contesto politico canadese “banale”, un nuovo protagonista ha fatto il suo ingresso sul palcoscenico.

Il Primo Ministro Mark Carney. Conferenza stampa numero uno: ecco perché siamo qui; ecco l’agenda, ecco i nostri obiettivi. Nel caso ve lo foste perso, abbiamo un nuovo governo che si opporrà a Trump, costruirà una nuova economia, ridurrà il costo della vita e garantirà la nostra sicurezza militare e sovranità politica. Sono qui per fare cose, non per essere qualcosa – parole dolci dopo quelle a cui la precedente, disastrosa leadership aveva abituato il Paese.

Questo contingente lavorerà a piani concreti nelle prossime settimane con tutti i livelli di giurisdizione. Rappresenta un nuovo andamento, per sostituire la vacua retorica della “devastazione“, “combatteremo per voi” perché tutto è in “modalità crisi“. Per coincidenza, i lavoratori della GM Canada di Oshawa avevano appena concluso la loro conferenza stampa in risposta al licenziamento di 700 dipendenti, a cui ne seguiranno altri.

A proposito… questa “leadership” emanava una “gravitas” di cui c’era tanto bisogno. Inaugurerà il suo Gabinetto il 12 maggio, riconvocherà il Parlamento (la Camera dei Comuni) il 26 maggio e presenterà un Discorso dal Trono (SFT –  Speech from the Throne), una sorta di Dichiarazione di Visione Aziendale, il 27 maggio.

Quel SFT sarà letto da Sua Maestà il Re Carlo III. Che tempismo! Il 6 maggio, il Primo Ministro Carney volerà a Washington per incontrare il Presidente Trump, il Signor Caos in persona, la personificazione di tutto ciò che è antagonista al Canada.

Per disilludere tutti da ogni preconcetto, lo ha detto senza mezzi termini: “il vecchio rapporto con gli Stati Uniti è finito”. Ha ricordato il primo grande successo dei Rolling Stones, “La amavo, ma ora è tutto finito”. Ha affermato che è tempo di rafforzare i rapporti con gli altri partner, rimuovere le barriere federali al commercio interprovinciale (entro luglio), valutare (e mantenere) ciò che funziona, cambiare o scartare ciò che non funziona, limitare e ridurre gradualmente la spesa pubblica.

Con calma, senza fronzoli e con sicurezza, ha invitato tutti a collaborare al suo piano ed a condividerne l’attuazione ed i benefici, oppure a farsi da parte ed accettarne le conseguenze. Poiché era ancora mattina quando la conferenza è finita, ho aperto la finestra per guardare fuori e, accidenti…

Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto: il primo ministro Mark Carney in una foto pubblicata sulla sua pagina Twitter X (@MarkJCarney) insieme al Re Carlo: sarà quest’ultimo a leggere il Discorso del Trono; qui sotto, la canzone dei Rolling Stones citata nell’articolo

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