Canada

Corte blocca Trump sui dazi, Carney: “Ora via tutte le tariffe Usa”. Ma un secondo tribunale riapre la partita

TORONTO – Un buon primo passo, ma ancora non sufficiente. È questo in definitiva il commento di Mark Carney (nella foto sopra) di fronte alla decisione di una Corte americana di bloccare alcuni dazi doganali imposti al Canada e ad altri Paesi nei mesi scorsi, in particolare le tariffe reciproche e quelle punitive per la supposta crisi delle frontiere su fentanyl e immigrazione. Un commento che tuttavia è arrivato in mattinata, prima della decisione di un secondo tribunale di bloccare lo stop ai dazi.

“Il nostro governo – ha dichiarato il primo ministro alla House of Commons – accoglie la decisione di ieri molto positivamente. La decisione della Corte americana sul commercio estero è peraltro consistente con la posizione di lunga data del Canada riguardo le tariffe Ieepa: che erano, cioè, illegali e ingiustificate.

Certo, la decisione della corte – che tra l’altro verrà appellata dall’amministrazione americana, con la speranza di ribaltarla – non pone certo fine alla guerra commerciale. Anche perché restano ancora in vigore una lunghissima lista di tariffe doganali imposte dall’inquilino della Casa Bianca che non sono state toccate dalla sentenza: i dazi sul settore auto, quelli sulla componentistica, come le tariffe su acciaio e alluminio continuano a rimanere in vigore.

“Detto questo – ha proseguito il primo ministro durante il suo intervento alla Camera – riconosciamo che le nostre relazioni commerciali con gli Stati Uniti continuano a essere profondamente minacciate dalle tariffe altrettanto illegali e ingiustificate che pesano su acciaio, alluminio e settore auto. Allo stesso tempo non possiamo dimenticare le minacce fatte verso altri importanti settori, come quello del legname, quello dei semiconduttori e quello farmaceutico”.

Carney ha confermato che l’esecutivo continuerà a portare avanti una doppia strategia nei confronti di Washington: da un lato cercherà di convincere l’amministrazione americana di come i dazi doganali penalizzino entrambi i Paesi, dall’altro continuerà a proteggere gli interessi nazionali rispondendo colpo su colpo a eventuali nuove manovre protezionistiche di Donald Trump.

“Resta prioritaria – ha infine concluso Carney – la nostra volontà a creare una nuova e sicura relazione economica con gli Stati Uniti e, allo stesso tempo, a rafforzare le relazioni commerciali con altri partner nel mondo per rafforzare la nostra economia”.

Ora la seconda sentenza riapre la partita, aggiungendo tensione a un clima già infuocato.

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