TORONTO – Difesa del sistema sanitario e tutela dell’economia. Lungo questo doppio binario si è sviluppata la pandemia di Covid-19 negli ultimi due anni. Tutte le classi politiche mondiali hanno dovuto fare i conti con questi due elementi, cercando di trovare quella formula magica capace di bilanciare il peso delle due tensioni.
Certo, la salute dei cittadini – e quindi le misure anti Covid capaci di contenere e limitare il contagio – è sempre stata e continua ad essere la priorità numero uno. Allo stesso tempo, però, i leader di governo in Canada, in Nord America e nel resto del mondo hanno sempre avuto un occhio di riguardo per quei comparti del tessuto economico e produttivo che hanno pagato il prezzo più alto durante la pandemia.
Il governo dell’Ontario ha annunciato ieri una nuova road map sulle riaperture, con il progressivo allentamento delle restrizioni a partire da fine gennaio per arrivare ad una sostanziale eliminazione delle misure anti covid a partire da metà marzo. Si tratta di un piano ambizioso, annunciato in una fase di chiara difficoltà per via del repentino sviluppo dei contagi provocati dalla variante Omicron. Solamente ieri le autorità sanitarie hanno registrato la morte di altre 75 persone a causa del Covid-19, le ospedalizzazioni e le terapie intensive sono ancora a livelli record in Ontario e la riapertura delle scuole, dopo una lunghissima pausa tra vacanze natalizie e didattica a distanza, minacciano di fare da volano al contagio con una nuova possibile impennata di casi.
Di contro, il premier Doug Ford, il ministro della Sanità Christine Elliott e il Chief Medical Officer Kirian Moore sostengono che tutti gli indicatori in mano alle autorità sanitarie disegnano uno scenario confortante: il tasso di positività sta calando in modo significativo, in generale il sistema sanitario sta reggendo bene di fronte al peso dell’ondata Omicron e, soprattutto, la severità dei sintomi provocati dalla nuova variante è nettamente minore rispetto a Delta e agli altri ceppi del Covid.
Resta da capire se la mossa di Ford sarà un azzardo o se invece i fatti gli daranno ragione. In passato su svariati fronti – riapertura delle scuole, lockdown, restrizioni e allentamenti delle misure – il governo dell’Ontario è stato costretto a ritornare sui suoi passi, modificando dopo pochi giorni decisioni e limando provvedimenti.
Resta tuttavia una percezione ben definita: su questa road map per le riaperture Ford potrebbe davvero giocarsi le prossime elezioni.
Nel caso in cui il governo dovesse rispettare la tabella di marcia illustrata ieri e, di conseguenza, non vi fosse un’ondata di nuovi contagi di Omicron, allora la strada che porta alla vittoria nel voto di giugno sarebbe spianata, visti anche i sondaggi degli ultimi giorni. Nel caso contrario, invece, potrebbero emergere problemi e difficoltà che avrebbero chiaramente delle ripercussioni di carattere elettorale.
Insomma, da qui a giugno ogni mossa del governo avrà una triplice valenza: sanità, economia ma anche occhio al voto.
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