Toronto

City Hall, avanti con le consultazioni mentre sui rifugiati il governo frena

TORONTO – Cosa ne pensano i residenti di Toronto delle proposte contenute nella bozza del Budget 2024? Anche questa settimana i cittadini potranno dire la loro – dopo le town hall telefoniche della scorsa settimana – attraverso quattro incontri organizzati dall’amministrazione cittadina. Si tratta di una marcia di avvicinamento che culminerà nel fine settimana quando la commissione Budget della Città tirerà le somme sulle varie proposte contenute nella bozza, prima di passare il documento al sindaco Olivia Chow che presenterà il Budget 2024 al Consiglio Comunale. Oggi i primi due incontri di consultazioni con la cittadinanza sono previsti a City Hall e in contemporanea allo Scarborough Civic Centre, domani si passa all’Etobicoke Civic Centre e al North York Civic Centre.

L’obiettivo di questi meeting è quello di tastare il polso dei cittadini sulla proposta di aumento delle tasse di proprietà al 10,5 per cento per far fronte al buco di bilancio che sfiora l’1,8 miliardi di dollari. Un rosso dei conti figlio della pandemia di Covid 19 che a partire dal 2020 ha portato a spese aggiuntive per l’amministrazione cittadina contemporaneamente al calo del gettito generato dalla Ttc. La bozza del Budget 2024 ha provocato malumori non solo tra i residenti, che potrebbero vedere l’aumento delle tasse al 16,5 per cento nel caso in cui il governo federale non stanziasse 250 milioni di dollari per i rifugiati, ma anche all’interno del Consiglio Comunale. Un drappello di consiglieri, capeggiati da Brad Bradford, non hanno nascosto il proprio disappunto per gli aumenti record, che arrivano dopo un anno molto difficile per le famiglie tra l’inflazione fuori controllo, l’aumento del costo della vita e i mutui alle stelle.

Il governo federale, dal canto suo, non ha ancora deciso se correre in soccorso del sindaco per tappare il buco provocato dall’assistenza ai rifugiati. Sulla questione è intervenuto ieri Dominic LeBlanc con dichiarazioni che non hanno chiarito la querelle. “È chiaro – ha dichiarato il ministro per gli Affari Intergovernativi – che Toronto e il Quebec si trovano in una situazione particolare per quanto riguarda il peso dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Il governo federale – ha poi aggiunto – riconosce che su questo fronte sussiste una pressione crescente sull’intero Paese, ma allo stesso tempo è evidente che sono l’Ontario e il Quebec a portare sulle loro spalle la maggior parte di questo peso: per questo vi assicuro che continueremo a lavorare con queste amministrazioni.”

Siamo di fronte quindi a una dichiarazione d’intenti, dove però mancano cifre, date e modalità di eventuali stanziamenti, che a Toronto – così come a Quebec – servono nell’immediato per fare fronte all’emergenza. Se Ottawa decidesse di non intervenire, i residenti di Toronto si troveranno un ulteriore aumento del 6 per cento sulle tasse di proprietà. Questo e altri temi saranno discussi nella tre giorni del Consiglio dei Ministri organizzati a Montreal. Oltre alla difficile situazione dei rifugiati, il governo federale deve fare i conti con gli effetti della crisi abitativa, mentre saranno anche discussi alcuni provvedimenti che saranno presenti nel prossimo Budget federale che sarà presentato alla House of Commons in primavera.

Nella foto in alto, i lavori della Commissione Budget di City Hall

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