TORONTO – Ben prima che quei Romani patrilineari si presentassero nel vicinato, antiche tribù italiche, in quella che oggi è la Calabria, come i Bruzi e gli Enotri, socializzavano con gli inventivi ed eruditi Greci. A volte definita la “punta dello stivale italiano”, la storia della Calabria [in un certo senso] è di gran lunga più ricca di quella di altri. Fu una “casa lontano da casa” per dieci anni per Pitagora e la sua confraternita di matematici. E durante la seconda guerra punica tra Cartagine e Roma, la Calabria fu il cuneo tra due superpotenze nel mondo antico.
Che i registi di Basileia Isabella Torre e Jonas Carpignano, che vivono in Calabria dal 2015, abbiano deciso o non, di fare proselitismo sulla storia calabrese è un’altra questione. Ciò che il duo ha fatto, tuttavia, per loro stessa ammissione, è stato prendere spunto da “quei vecchi racconti tetri che i nonni ci raccontavano e che non avevano un gran finale… erano semplicemente molto oscuri, e a volte non li capivi nemmeno, ed erano qualcosa che forse non era mai stato scritto”.
Ambientato lungo le pendici dell’Aspromonte, un massiccio montuoso nella provincia di Reggio Calabria, il film Basileia di Torre “segue un archeologo e il suo team alla ricerca di un antico tesoro”. Ma come inevitabilmente accade durante la trama di un film, le cose si complicano durante lo scavo quando le creature mitiche della terra, in questo caso le famigerate Ninfe della Calabria, riemergono dal loro sonno terrestre.
Basileia, proiettato nella sezione Indipendente dell’81° Festival del cinema di Venezia, non sfrutta semplicemente il paesaggio scosceso con i suoi burroni e le sue rigogliose valli strette. A differenza della maggior parte dei film del genere, il cosiddetto “eco-thriller” di Torre è un progetto nato dal suo profondo legame con la regione. “È un posto così speciale e misterioso che ha più da dire di quanto la maggior parte delle persone possa immaginare. Non tutti conoscono l’Aspromonte, ma chi lo conosce di solito è per il motivo sbagliato”.
Torre si riferisce alla sua storia “di essere stato utilizzato come rifugio per attività mafiose e tutti quei tipi di cose che ne sono solo una parte, mentre c’è molto di più”. Il suo partner di produzione Jonas Carpignano ha ricordato l’idea di Torre di portare sullo schermo il folklore anticonformista della Calabria: “Ricordo la prima volta che mi ha parlato della sceneggiatura dopo che eravamo tornati da lì. Mi ha raccontato questa idea che aveva di fare un film sulle ninfe e di esaminare in un certo senso la mitologia organica di questa zona”.
Le ninfe di Torre non sono una scelta casuale, poiché la gente del posto e gli storici sanno bene che le tradizioni culturali più eclettiche della regione includono un’importazione greca molto particolare: il mito della ninfa del mare Scilla (tra gli altri). La città di Scilla, in provincia di Reggio, porta ovviamente il suo nome, e vicino alla città, in una valle isolata, si trovano le Grotte di Tremusa, ovvero delle Ninfe. Scilla non era un personaggio di poco conto nella grande tradizione degli dei e dei mostri greci, poiché la sua metamorfosi da bella a bestia è stata immortalata nell’Odissea di Omero.
Il tentativo di Torre di riportare alla ribalta questi racconti popolari sepolti nel genere è piacevole. E nasce da un rispetto e una curiosità per la regione. “Le immagini dei paesaggi, che sono così magici. Potevo dire che la natura stava prendendo completamente il sopravvento solo guardando dal finestrino della nostra auto attraverso gli alberi. Poi, quando impari a conoscere le persone, scopri un altro lato incredibile, perché la natura è così presente lì che governa tutto e fa vivere le persone in modo diverso. Ho la sensazione che viviamo in un’epoca in cui il mondo è stato influenzato dalla modernità, dalla borghesizzazione e dalla colonizzazione ovunque. Ma non lì”.
Nelle foto: una scena del film e la locandina, per gentile concessione di Rai Cinema e Snow Globe Films
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix