Canada

Carney: pronti a risposte adeguate contro le tariffe

TORONTO – Il governo canadese è pronto a mettere in piedi una risposta adeguata ai dazi americani sul settore auto. Lo ha confermato ieri pomeriggio Mark Carney, a conclusione del meeting convocato d’urgenza da parte del primo ministro della commissione Canada-Usa per decidere i prossimi passi da prendere per affrontare l’emergenza. “La nostra risposta – ha assicurato il leader liberà – cercherà di massimizzare il danno per gli Stati Uniti e minimizzare il danno per i canadesi”.

Il primo ministro non ha voluto scoprire le carte sul merito della ritorsione commerciale verso gli States. “Ci troviamo in una fase di negoziato – ha sottolineato – e ieri abbiamo ricevuto una notizia che in qualche modo ci aspettavamo sul settore auto. E ricordo che non si tratta di un provvedimento punitivo verso il Canada, ma di dazi americani verso tutto il mondo. Durante il negoziato non è una buona cosa da fare quella di scoprire le carte che hai in mano”.

“La nostra risposta sarà calibrata ai risultati del negoziato – ha poi aggiunto – ma ripeto, è prematuro annunciare le nostre mosse”.

“Non ci tireremo indietro. Risponderemo con forza. Nulla è fuori discussione per difendere i nostri lavoratori e il nostro paese. Non voglio creare aspettative irragionevoli”, ha aggiunto, dicendo che non esiste una pallottola d’argento o una soluzione rapida, e che i canadesi sono comprensibilmente ansiosi.

“Ho piena fiducia nel nostro Paese perché capisco ciò che il presidente Trump non capisce: che amiamo il Canada con ogni fibra del nostro essere”. Per Carney e Trump ha imposto tariffe “ingiustificate” in violazione degli accordi commerciali esistenti tra Canada e Stati Uniti, prendendo di mira l’industria automobilistica.

“Capisco e rispetto il suo obiettivo di sostenere i lavoratori americani, ma non sono d’accordo con lui sul fatto che questo sia il modo per aiutarli”, ha detto Carney, aggiungendo che, in ultima analisi, le tariffe danneggeranno i lavoratori e i consumatori statunitensi. “Rifiuto qualsiasi tentativo di indebolire il Canada”.

Carney ha poi fatto sapere che l’entourage del presidente americano Donald Trump si è messo in contatto col governo canadese per organizzare una telefonata tra i due leader. “Ci sarà molto presto – ha detto il primo ministro – ma ancora non è stata fissata una data”.

Il leader liberale ha confermato che nei prossimi giorni alcuni componenti dell’esecutivo potrebbero raggiungere Washington per partecipare a incontri bilaterali con i componenti dell’amministrazione Trump. Di certo – ha poi continuato – è che il Canada ha davanti a sé uno dei momenti più difficili e incerti nelle sue relazioni con gli Stati Uniti.

“Ci aspettano settimane, mesi, anni particolarmente difficile – ha ammesso il primo ministro – ma questo potrebbe anche rappresentare un’occasione per rilanciare la nostra economia”. In particolare, abbattere le barriere doganali che sono ancora presenti nel nostro Paese e che prevedono dazi nel commercio di prodotti dalle singole Province e allargare gli orizzonti commerciali di un Paese, il Canada, che storicamente ha fatto leva solamente su un partner commerciale, lasciando agli Paesi solo briciole. Si tratterebbe, almeno in parte, della ricetta Draghi presentata proprio in questi giorni ad Hong Kong dall’ex premier italiano, in cui si invita ad allargare i rapporti commerciali con gli altri Paesi nel caso in cui la guerra commerciale con gli Stati Uniti dovesse perdurare.

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