TORONTO – Mentre la confusione regna sovrana nel mondo della scuola, l’Ontario sta prendendo in considerazione di rendere l’apprendimento remoto permanente per tutti i provveditorati. La decisione, ha detto il ministro dell’Istruzione Lecce, verrà presa nelle prossime settimane.
È questa l’ultima novità contenuta in un documento ministeriale riservato ottenuto da The Globe and Mail. L’eventualità è stata fatta presente “a scopo di consultazione” dal ministero dell’Istruzione in una riunione di questa settimana con vari gruppi educativi compresi fiduciari scolastici, funzionari e sindacati degli insegnanti.
Si riaccende con questa mossa la polemica nata con il governo Ford: le lezioni online anziché nelle aule delle scuole.
Sono in molti a ritenere che l’opzione di estendere l’apprendimento virtuale oltre la pandemia creerà una breccia nel sistema dell’istruzione pubblica della provincia e aprirà la porta alla privatizzazione. Ne sono fermamente convinti i sindacati degli insegnanti che annunciano di dare battaglia.
Il presidente dell’Elementary Teachers ’Federation of Ontario Sam Hammond ha affermato che il piano dirotterà fondi dall’istruzione pubblica alle aziende private. “Questo piano influenzerà negativamente gli studenti, aumenterà le disuguaglianze, abbasserà gli standard nell’istruzione finanziata con fondi pubblici e ci avvicinerà di un passo alla privatizzazione dell’istruzione pubblica”, ha detto.
“Se introdotto e approvato, a partire da settembre 2021, i genitori continuerebbero ad avere la possibilità di iscrivere i loro figli all’apprendimento remoto sincrono a tempo pieno – si legge nel documento – i consigli scolastici sarebbero inoltre tenuti a fornire agli studenti l’apprendimento a distanza nei giorni di neve e in caso di emergenze che comportano la chiusura della scuola”.
Nel frattempo, nonostante le molte incognite nella risposta del Paese alla pandemia, sono almeno due i provveditorati – l’Ottawa- Carleton District School Board e l’Ottawa Catholic School Board – che hanno già chiesto alle famiglie di scegliere tra l’apprendimento in presenza e la didattica a distanza in vista del prossimo anno scolastico.
Ma pur concedendo ai provveditorati scolastici di gestire le lezioni virtuali, il documento del ministero dell’Istruzione mette bene in chiaro che non ci sarebbero stati “ulteriori finanziamenti amministrativi da parte del governo”. “Se implementato – afferma il documento – questo cambiamento contribuirà a garantire agli studenti un accesso continuo all’istruzione pubblica, anche quando non possono frequentare fisicamente la scuola”.
Alla domanda su una possibile legislazione sulla didattica a distanza, Caitlin Clark, portavoce del ministro dell’Istruzione Stephen Lecce, ha affermato che il bilancio di mercoledì ha messo in conto investimenti per l’apprendimento online e il finanziamento della banda larga. Il governo ha dichiarato di voler investire $40 milioni in due anni per migliorare la tecnologia per lo studio virtuale. Il denaro sarà utilizzato per migliorare la connettività negli edifici scolastici e consentire a studenti e insegnanti di partecipare all’apprendimento a distanza sia “durante il Covid-19 che in futuro”.
La didattica a distanza non può che essere positiva secondo la portavoce. “L’apprendimento online è stato senza ombra di dubbio fondamentale per garantire la continuità didattica degli studenti durante la pandemia e per mitigare la perdita delle lezioni – ha affermato Clark – continueremo a consultarci e ad impegnarci con le parti interessate per mantenere questa opzione per i genitori e garantire la sua disponibilità questo settembre”.
Insomma, la polemica è servita.
Sono numerosi gli psicologi che avvertono contro i pericoli per la salute mentale dei bambini inerenti l’isolamento tra le quattro mura di casa senza la possibilità di socializzare con gli amici e i compagni di classe.
Il budget 2021 presentato mercoledì a Queen’s Park ha scatenato la furia dei cinque sindacati più importanti degli insegnanti – Association des enseignantes et des enseignants franco-ontariens (AEFO), Canadian Union of Public Employees (CUPE) Ontario, Elementary Teachers ’Federation of Ontario (ETFO), Ontario English Catholic Teachers’ Association (OECTA) e Ontario Secondary School Teachers ’Federation (OSSTF / FEESO) – che ieri hanno rilasciato una dichiarazione congiunta.
“Ovviamente, l’istruzione non è una priorità per questo governo – si legge – la pandemia ha avuto un profondo impatto sugli studenti, sui lavoratori dell’istruzione e sulle nostre comunità. Il continuo rifiuto del governo ad investire in misure che mantengano le scuole sicure ha portato a conseguenze preoccupanti riguardo la salute e il benessere dei lavoratori nel campo dell’istruzione. Il suo piano di vaccinazione irregolare e incoerente continua a generare confusione e caos in tutta la provincia. E la sua totale incapacità di rispondere alla pandemia ha protratto la crisi e continua a creare incertezza”.
I sindacati hanno ribadito ancora una volta la necessità di avere classi con un numero di studenti minore, misure di sicurezza rafforzate per garantire il controllo delle infezioni, supporto per la salute mentale per studenti e operatori scolastici.
“È ora che il premier Ford e il ministro Lecce comincino ad ascoltare i lavoratori dell’istruzione. L’abbandono dell’istruzione finanziata con fondi pubblici da parte del governo dimostra insensibilità e di questo deve assumersi la responsabilità”, conclude il comunicato.