Canada

Caos Sanità,
tempi d’attesa biblici
nei pronto soccorso dell’Ontario

TORONTO – Lo stato di salute del sistema sanitario dell’Ontario continua ad essere pessimo. L’ennesima istantanea sulla nostra Sanità pubblica è arrivata ieri dal rapporto dell’Health Quality Ontario (HQO) che mette in luce come i tempi di attesa nei pronto soccorso degli ospedali della nostra provincia continuino costantemente a salire, con medie record mai registrate in Ontario e con picchi davvero strabilianti.

Da un lato l’esecutivo continua a difendere con forza la sua azione di governo anche nella Sanità, dall’altro però le opposizioni a Queen’s Park sono sul piede di guerra e chiedono al premier Doug Ford e al ministro Sylvia Jones un maggiore impegno – investimenti, risorse e piani a media lunga scadenza – per affrontare la crisi e uscire da questo constante clima di emergenza che perdura ormai dall’inizio della pandemia di Covid 19 e che continua anche in questo ultimo scampolo di 2022.

Ma torniamo al rapporto presentato ieri. I dati rilasciati dell’Health Quality Ontario mostrano che i pazienti in ottobre – ultimo mese preso in esame – hanno trascorso una media di 22,9 ore in un pronto soccorso in attesa di essere ricoverati in ospedale. Questo è aumentato da 21,3 ore a settembre e 20,7 ore in agosto. Rappresenta anche il più alto tempo medio di attesa per i ricoveri ospedalieri dai pronto soccorso dell’Ontario nell’ultimo anno.

Secondo l’HQO, solo il 21% dei pazienti è stato ricoverato dal pronto soccorso entro l’obiettivo provinciale di otto ore. Per i pazienti non ricoverati in ospedale, i tempi di attesa erano significativamente più gestibili. In media, circa l’88% dei pazienti ad alta urgenza ha lasciato il pronto soccorso entro otto ore e il 72% dei pazienti a bassa urgenza ha terminato la visita entro il tempo previsto di quattro ore.

Per quanto riguarda i singoli ospedali, la maglia nera va al West Lincoln Memorial Hospital di Hamilton, dove la media di attesa al pronto soccorso prima del ricovero arriva alla sbalorditiva cifra di 68,3 ore: quasi tre giorni. Sul podio di questa classifica troviamo l’Hawkesbury And District General Hospital (46,6 ore) e il Niagara Health System della Welland County (44,6 ore). A Toronto tempi biblici all’Etobicoke General (36,5 ore) e al St. Joseph’s (36,1 ore), mentre all’unità locale del Mackenzie Health l’attesa media è stata di 33,1 ore.

In media, l’HQO afferma che i pazienti hanno aspettato circa 2,2 ore in un pronto soccorso per la loro prima valutazione da parte di un medico. I dati arrivano settimane dopo che cinque dei più grandi sindacati sanitari dell’Ontario hanno lanciato un appello al governo di Doug Ford, affermando che l’attuale piano del governo per affrontare il sistema sanitario sovraccarico sta “fallendo miseramente”.

Il governo conservatore ha pubblicato il suo piano per stabilizzare il sistema sanitario ad agosto. La sua strategia include un investimento in ambulatori e cliniche private, un impegno ad aggiungere fino a 6.000 nuovi operatori sanitari e il controverso Bill 7, una legge che consente agli ospedali di trasferire i pazienti in attesa di un posto in una casa di cura a lunga degenza in una casa non di loro scelta, pena il pagamento di una tariffa giornaliera di 400 dollari.

Tuttavia, mesi dopo l’annuncio del piano, i pazienti e gli operatori in prima linea stanno ancora segnalando lunghi tempi di attesa e mancanza di posti letto.

Molti ospedali hanno anche affermato che stanno operando oltre la loro capienza in parte a causa della triplice minaccia di influenza, COVID-19 e RSV questo autunno.

Un rapporto dell’Ontario Health ha mostrato che a settembre, una media di circa 949 pazienti erano in attesa di un letto d’ospedale in un pronto soccorso alle 8 del mattino ogni giorno.

Jones ha precedentemente dichiarato che i lunghi tempi di attesa “non sono nuovi problemi e non sono nuovi problemi”. I conservatori hanno ripetutamente affermato che i problemi con l’assistenza sanitaria della provincia derivano da prima che fossero eletti nel 2018 e che il loro governo “non è d’accordo con lo status quo”.

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