Canada

Vaccino obbligatorio:
Duclos in pressing
sulle Province

TORONTO – Da quando i vaccini anti Covid sono disponibili, qui in Canada l’idea della vaccinazione obbligatoria è rimasta un tabù. Ora, di fronte all’impennata dei contagi provocata dalla variante Omicron, con l’aumento verticale delle ospedalizzazioni, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi, l’idea di rendere obbligatoria la vaccinazione inizia ad essere tema di dibattito.

A lanciare il primo significativo segnale è stata la scorsa settimana Katharine Smart, presidente della Canadian Medical Association, che ha sottolineato come sia necessario discutere della spinosa questione, per cercare di capire se vi sia la reale volontà politica a intraprendere una strada che in Europa ha già trovato terreno fertile in Austria, in Germania, in Grecia e – seppur parzialmente, visto che il provvedimento riguarda solo gli over 50 – in Italia. Nel fine settimana è stato il turno del ministro federale della Sanità, Jean-Yves Duclos, che ha ribadito come con Omicron la pandemia sia entrata in una nuova fase e, di conseguenza, anche i vari livelli di governo dovrebbero adeguarsi con nuovi strumenti per contrastare il contagio.

“Il nostro sistema sanitario – ha sottolineato l’esponente del governo liberale – sta subendo il peso della nuova ondata di infezioni di Covid-19. Di conseguenza i ministri della Salute delle Province e dei Territori dovrebbero quanto meno prendere in considerazione l’obbligo vaccinale”. Non si tratta quindi di una linea guida dell’esecutivo federale, visto che sulla sanità le piene competenze a livello costituzionale sono delle singole Province, ma di un invito a vagliare l’obbligo vaccinale come una potenziale opzione per frenare l’ondata dei contagi.

“Quello che stiamo vedendo oggi – ha poi continuato il ministro federale – è che il nostro sistema sanitario è ancora fragile e la gente è stanca. E l’unico modo per sconfiggere il Covid-19, questa variante e i ceppi successivi, è attraverso la vaccinazione. Ci sono tanti strumenti di contrasto molto importanti, come i mezzi di protezione personale, il distanziamento fisico, i tamponi: ma quello che ci farà superare questa crisi sarà la vaccinazione”.

Ora si tratterà di capire se esistano i margini politici per poter andare avanti lungo questa strada. “Voglio segnalare questo – ha aggiunto Duclos – perché è un tipo di conversazione che le Province e i Territori, insieme al governo federale, potranno portare avanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.

Ma ci sono davvero questi margini? Nonostante l’appello del ministro della Sanità, fino a questo momento nessun leader provinciale ha spezzato una lancia a favore dell’obbligo vaccinale. Dopo l’intervento di Duclos, l’unico premier a prendere posizione è stato quello dell’Alberta Jason Kenney, che ha sonoramente bocciato la proposta arrivata da Ottawa.

“L’assemblea legislativa dell’Alberta – ha dichiarato l’ex ministro dell’Amministrazione Harper – ha rimosso il potere di imporre la vaccinazione obbligatoria dalla Public Health Act e non abbiamo alcuna intenzione di tornare su questa decisione. Se da un lato noi incoraggiamo fortemente a farsi vaccinare, alla fine deve essere una decisione che spetta al singolo individuo”.

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