Canada

Totoministri al via, italocanadesi
in corsa per il governo liberale

TORONTO – Scatta il totoministri a Ottawa e gli italocanadesi chiedono spazio nel nuovo esecutivo. Mentre il primo ministro Justin Trudeau è impegnato nel delicato compito di riempire tutte le caselle del futuro governo, i deputati di origine italiana eletti nelle fila del Partito Liberale sono in pressing per un posto al sole. Bisogna tuttavia tenere conto che a livello federale la formazione di un nuovo esecutivo rappresenta un parto lungo e travagliato, una complicata operazione di incastro nel quale il primo ministro deve tenere conto di numerosi fattori: rappresentanza geografica delle province, gender, etnia, credo religioso e ovviamente merito, capacità ed esperienza politica sono alcuni dei più importanti elementi che possono determinare una scelta invece di un altra, nel difficile tentativo di raggiungere un equilibrio tra tutte le componenti.

Sono in tutto nove i deputati di origine italiana eletti nel Partito Liberale. Tra questi, chi sembra avere un ruolo blindato è Anthony Rota, Speaker uscente della Camera e autore dello storico discorso in italiano alla House of Commons dopo essere stato eletto presidente della House of Common. La sua conferma nel prestigioso e autorevole ruolo appare scontata.

Farà ancora una volta parte della compagine governativa David Lametti, rieletto nel distretto di LeSalle-Emard-Verdun, ministro della Giustizia dal gennaio del 2019. Lametti ha ereditato questo incarico dall’ex deputata Jody Wilson-Raybould, gestendo con grande abilità il portafoglio ministeriale investito in precedenza dello scandalo SNC-Lavalin.

Stesso discorso per Filomena Tassi, rieletta nel distretto di Hamilton West-Ancaster-Dundas con il 44,3 per cento delle preferenze (27.845 voti) e alla terza esperienza parlamentare. Nella scorsa legislatura Tassi è stata ministra per gli Anziani prima della promozione a ministro del Lavoro. Farà ancora parte del governo, potenzialmente con un ruolo di maggiore peso nell’esecutivo.

Cerca la riconferma nel governo anche Marco Mendicino. L’ex pubblico ministero, alla House of Commons dal 2015, nell’ultima legislatura ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Immigrazione, un incarico che potrebbe mantenere.

In cerca di un incarico governativo è anche Francesco Sorbara, che nella scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo di segretario parlamentare del ministro delle Entrate. Dopo la sconfitta di Deb Schulte, le chance di Sorbara – in quanto rappresentante di primo piano dell’intera York Region sono in netta salita.

Difficile, almeno sulla carta, che possa entrare al governo Judy Sgro. Rieletta nella circoscrizione di Humber River-Black Creek, in parlamento dal 1999, con Justin Trudeau la Sgro non ha mai avuto alcun incarico all’interno dell’esecutivo: l’ultima sua presenza nel governo risale al biennio 2003-2005.

Infine abbiamo tre deputati liberali eletti nell’area metropolitana di Montreal pronti al grande salto nel governo federale.

In aumento le chance di Angelo Iacono, eletto ancora nel distretto di Alfred-Pellan con il 47,8 per cento dei voti, collegio che rappresenta ininterrottamente dal 2015. Nelle prime due legislature Iacono non ha avuto alcun incarico governativo, questa potrebbe essere la volta buona.

E le porte del governo potrebbe aprirsi anche per Patricia Lattanzio, eletta nel collegio elettorale di Saint Leonard-Saint Michel, un risultato che bissa la vittoria del 2019, con 29.000 voti, pari al 69,4 per cento. Alla seconda legislatura, Lattanzio è in pole position per un posto di peso nell’esecutivo.

Nutre qualche speranza di promozione anche Francis Scarpaleggia. Per l’mp liberale, in parlamento dal 2004, sarà la settima legislatura consecutiva: per ora non ha mai ricoperto ruoli da ministro.

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