Canada

Scuole chiuse, genitori
sempre più frustrati

TORONTO – Ci risiamo. La sicurezza ostentata dal governo dell’Ontario circa la riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale, si è sciolta come neve al sole. Dopo un timido rinvio di due giorni annunciato la settimana scorsa, lunedì è arrivata la cattiva notizia: le scuole rimarranno chiuse almeno fino al 17 gennaio. Ford ha improvvisamente invertito la rotta e ordinato alle scuole di passare all’apprendimento virtuale.

Un dietrofront improvviso causato dalla valanga di casi di Covid-19 del ceppo Omicron che ha provocato una buona dose di frustrazione a famiglie, insegnanti e ragazzi e che ha intensificato le richieste alla provincia di fare di più per garantire una riapertura in sicurezza. “Speravamo di riuscire a tenere le scuole aperte per i bambini. È chiaro che non è sicuro farlo, e non è neppure saggio farlo in questo momento – ha affermato Cathy Abraham, presidente dell’Ontario Public School Boards’ Association – ma abbiamo due settimane per fare qualcosa. Speriamo che il governo usi le due settimane e non risparmi un centesimo come ha promesso il premier Doug Ford e introduca le maschere N95 nelle scuole, includa gli insegnanti negli aventi diritto ai test PCR ora limitati e aggiunga il vaccino Covid all’elenco delle vaccinazioni obbligatorie per gli studenti”.

Ma la decisione del governo Ford, che tra l’altro ha sconfessato il Chief Medical Officer of Health della provincia che aveva annunciato la riapertura delle scuole oggi, ha spinto un nutrito gruppo di genitori – l’Ontario Families Coalition che ha lottato per mantenere aperte le scuole – a creare una pagina Go Fund Me per raccogliere fondi per cause legali. Insomma, quest’ultimo dietrofront, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Una madre di Hamilton, Jennifer Abbatiello, ha detto in modo chiaro che l’apprendimento a distanza non funziona per i suoi bambini – uno di nove anni autistico e uno di sette anni – quindi intende ritirare i figli dall’appredimento virtuale. “Lo studio da remoto ha un impatto sulla loro salute mentale – ha detto Abbatiello – le scuole dovrebbero essere considerate di primaria importanza”.

Abbatiello ha lasciato il lavoro durante il lockdown iniziale per aiutare i suoi bambini con lo studio. Di recente ha ricominciato a lavorare da casa, ma “dovrà smettere a causa di queste chiusure e nessun familiare che possa aiutare, soprattutto non con un preavviso così breve”.

In una lettera ai genitori il Toronto District School Board (TDSB) ha affermato che la sua priorità rimane garantire la salute mentale e il benessere degli studenti e fornire un’esperienza di apprendimento significativa. Nei prossimi giorni, gli insegnanti contatteranno gli studenti per assicurarsi che tutti siano presenti sulla piattaforma di apprendimento online, come Brightspace o Google Classroom. Gli studenti delle scuole elementari del TDSB hanno tempo fino al 7 gennaio per passare dall’apprendimento in presenza a quello virtuale, mentre gli studenti delle scuole superiori possono farlo tra oggi e il 7 gennaio.

La Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO), che è favorevole a una ripresa delle lezioni in presenza posticipata in modo da poter mettere in atto misure di protezione aggiuntive, ha definito l’annuncio della provincia “una decisione all’insegna della sicurezza” rispetto a quella di Moore della scorsa settimana. “Ma è necessario fare di più”, afferma il sindacato, che rappresenta gli 83.000 insegnanti e supplenti delle scuole elementari dell’Ontario. “La proroga va bene, ma ho seri dubbi che il 17 gennaio saremo in grado di riprendere l’apprendimento in presenza – ha dichiarato la presidente dell’ETFO Karen Brown – l’apprendimento in classe è il migliore ed è il modo preferibile per gli studenti di imparare, ma deve essere sicuro”.

Allo stesso modo, l’Ontario English Catholic Teachers’ Association (OECTA), che rappresenta 45.000 insegnanti delle scuole elementari e superiori, afferma che occorre fare di più. Entrambi i sindacati chiedono alla provincia di garantire che tutto il personale docente indossi mascherine N95, che tutti coloro che lavorano nella scuola siano vaccinati, che venga prioritarizzato l’accesso al vaccino di richiamo per gli insegnanti, vengano installati filtri HEPA in tutte le aule e negli spazi condivisi. Ed inoltre viene chiesto al governo di continuare a monitorare i casi di Covid-19 nelle scuole.

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