Canada

Ottawa blinda i confini
Vaccini: sì alle sei dosi
dalla fiala della Pfizer

TORONTO – Nuova stretta del governo federale ai confini. Ad annunciarla è stato ieri Justin Trudeau durante una conferenza stampa nella quale il primo ministro ha fornito i dettagli delle nuove restrizioni alle frontiere.

A partire dal 15 febbraio, chiunque si presenterà ai confini con gli Stati Uniti per entrare in Canada dovrà presentare la documentazione che certifica il test negativo sul Covid-19 effettuato entro le 72 ore precedenti. Il provvedimento – che per il primo ministro fornisce un ulteriore strumento di sicurezza contro le nuove varianti del coronavirus – va ad affiancarsi a quello già entrato in vigore a gennaio nei principali aeroporti del Canada.

Trudeau ha anche confermato come sia in dirittura d’arrivo l’attivazione della misura annunciata la scorsa settimana riguardo il giro di vite per i viaggiatori internazionali. “Avremo delle novità – ha ammesso il leader liberale – che saranno presentate entro pochi giorni”.

Stando a quanto annunciato martedì scorso, il Canada attiverà la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori che arrivano dall’estero in hotel Covid per i tre giorni successivi dall’arrivo in Canada e questo a loro spese, che potranno arrivare fino a duemila dollari. Poi, nel caso in cui il tampone dia esito negativo, dovranno finire la quarantena a casa, con controlli potenziati effettuati da tre compagnia di sicurezza privata che si sono assicurate una commessa governativa.

Trudeau ha poi voluto rassicurare i canadesi su un’altra questione spinosa, quella dei vaccini. Il primo ministro ha ammesso che nelle ultime settimane ci sono stati dei rallentamenti nelle forniture da parte della Pfizer e di Moderna, ma che allo stesso tempo nell’immediato futuro le due compagnie farmaceutiche aumenteranno progressivamente le dosi in arrivo, con i ritardi che dovrebbero essere assorbiti a breve.

“Allo stesso tempo – ha continuato Trudeau – ci sono altri due vaccini (AstraZeneca e Johnson and Johnson, ndr) in attesa del via libera da parte degli enti regolatori di Health Canada, che ne stanno accertando la sicurezza e l’efficacia”.

Nel frattempo sul fronte vaccini sempre ieri è arrivato un importante cambiamento approvato dal ministero federale della Sanità sull’utilizzo del vaccino Pfizer. Fino a questo momento da ogni singola fiala consegnata dalla compagnia venivano estratte 5 dosi, mentre da ora – come già avviene in Inghilterra e in altri Paesi europei – ne saranno estratte sei dosi. Questo aumenterà il numero di vaccinazioni che potranno essere fatte da una singola fornitura del vaccino e grazie al cambiamento effettuato in corsa la Pfizer potrà rispettare il contratto siglato con Ottawa secondo il quale dovranno essere consegnate al Canada 4 milioni di dosi entro marzo. Per l’estrazione di sei dosi da una fiala è però necessario utilizzare una siringa speciale: il governo federale ne ha già ordinate 64 milioni.

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