Canada

Minaccia Omicron,
Ottawa: “Evitare
i viaggi all’estero”

TORONTO – “Ai canadesi che vogliono viaggiare all’estero dico solo una cosa: ricordatevi che se vi troverete fuori dai confini nazionali e vi ammalerete, non potrete rientrare”. Il ministro della Sanità Jean-Yves Duclos, insieme ad altri colleghi del governo, ha espresso ancora una volta le preoccupazioni dell’esecutivo di fronte alla nuova variante Omicron e, allo stesso tempo, ha chiesto ai canadesi di non viaggiare se non per motivi essenziali nelle prossime quattro settimane. “A coloro – ha dichiarato durante una conferenza stampa – che stanno pianificando di viaggiare dico molto chiaramente: non è il momento di viaggiare all’estero. La rapida diffusione della variate Omicron su scala globale ci fa temere il peggio. Ripeto, non è questo il momento di viaggiare”.

Non si tratta di una vera e propria stretta, ma di un invito fatto dal governo per cercare di limitare il contagio del nuovo ceppo destinato a diventare predominante in Europa e negli Stati Uniti.

Ma allo stesso tempo quello dell’esecutivo liberale sembra essere il primo passo verso una progressiva blindatura dei confini nazionali, come era già successo durante la prima e la seconda ondata di questa pandemia.

Nei prossimi giorni Ottawa potrebbe attivare nuove misure restrittive che si andrebbero ad affiancare a quelle già in vigore. Per ora chi viaggia all’estero per più di 72 ore deve arrivare con un test antigenico fatto entro ventiquattrore che dimostri la negatività al Covid-19. Così come è stato discusso dal primo ministro Justin Trudeau e dai premier in una lunga teleconferenza martedì sera, di fronte a un progressivo peggioramento della situazione le autorità potrebbero decidere per un ulteriore giro di vite. Tra i provvedimenti al vaglio dell’esecutivo c’è anche quello della possibile quarantena per tutti i viaggiatori internazionali – canadesi e stranieri, vaccinati e non vaccinati – fino a quattordici giorni. Una misura drastica che per ora non è stata approvata ma che potrebbe entrare in vigore in qualsiasi momento se il quadro epidemiologico generale e la pressione sul sistema sanitario pubblico dovessero velocemente peggiorare.

Da un punto di vista pratico cosa comporta l’annuncio di ieri? Per ora non ha conseguenze immediate: se una persona ha prenotato le vacanze all’estero per le feste natalizie non è obbligato a cancellarle. Tuttavia, il governo ha voluto sottolineare come alla rapida evoluzione del contagio alimentato da Omicron potrebbe affiancarsi una altrettanto veloce risposta dell’esecutivo ai confini: cancellazioni di tratte aeree, messa al bando di voli che arrivano da Paesi dove il contagio di Omicron è fuori controllo, nuove restrizioni negli aeroporti in termini di test ed eventuali quarantene.

Il messaggio quindi è abbastanza chiaro: a meno che non si tratti di un viaggio davvero essenziale, i canadesi dovrebbero evitare di viaggiare all’estero perché nei prossimi giorni potrebbero entrare in vigore nuove misure restrittive ai confini e negli scali internazionali.

Negli ultimi giorni il quadro epidemiologico in Canada e in Ontario si è velocemente deteriorato. Lunedì scorso il Chief Medical Officer federale Theresa Tam ha confermato come la nuova variante si stia propagando velocemente a livello comunitario nel nostro Paese e che nel giro di qualche settimana Omicron è destinato a diventare il ceppo dominante. Allo stesso tempo la Public Health Agency of Canada ha fatto sapere che visto l’attuale tasso di contagio con Omicron potremo arrivare a 12mila casi giornalieri, un valore che metterebbe sotto pressione il sistema sanitario.

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