Canada

Lancet punta il dito
su governi e Oms:
“Risposta a Covid
fallimento globale”

TORONTO – Mancanza di coordinamento mondiale, egoismi sull’accaparramento dei vaccini, impreparazione dei governi, scarsa attenzione per i più vulnerabili. Suona come un vero e proprio atto di condanna il rapporto pubblicata dall’autorevole rivista medico scientifica Lancet, un’analisi che punta il dito non solo sulle inadempienze dei singoli governi ma anche sui ritardi nella risposta alla sfida lanciata dal Covid-19 da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità. E proprio l’Oms ha risposto duramente ad alcune conclusioni del documento, redatto da 28 esperti mondiali di politiche pubbliche, governance, epidemiologia, vaccinazione, economia, finanza internazionale, sostenibilità e salute mentale guidati dal presidente della Commissione, Jeffrey Sachs, professore alla Columbia University.

Nel rapporto si mette in luce come si stimi in “17 milioni di morti il drammatico bilancio delle vittime della pandemia”. Per gli esperti, durante i primi due anni di Covid, la maggior parte dei governi si è trovata impreparata, con risposte troppo lente e scarsa attenzione verso i più vulnerabili.

Una somma di fallimenti, spiega la Commissione Lancet, che ha causato milioni di morti, molte delle quali evitabili. Non solo: tutti gli sforzi per combattere la crisi sanitaria sono stati ostacolati dalla mancanza di cooperazione internazionale e da una “epidemia di disinformazione”. Il documento sulla pandemia di Covid-19 conclude che tutti questi fallimenti globali e diffusi hanno causato “milioni di morti evitabili” e hanno invertito i progressi compiuti in molti paesi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG).

“Il numero impressionante di vittime nei primi due anni della pandemia è una tragedia profonda e un enorme fallimento sociale a tutti i livelli”, conclude il presidente della Commissione, Jeffrey Sachs, professore alla Columbia University. “Ora è il momento per un’azione collettiva che promuova la salute pubblica e lo sviluppo sostenibile per porre fine alla pandemia, che affronti le disuguaglianze sanitarie globali, che protegga il mondo dalle future pandemie, che identifichi le origini di questa pandemia e che incoraggi la resilienza delle comunità intorno il mondo”, aggiunge.

“Abbiamo la capacità scientifica e le risorse economiche per farlo, ma una ripresa resiliente e sostenibile dipende dal rafforzamento della cooperazione multilaterale, del finanziamento, della biosicurezza e della solidarietà internazionale con i paesi e le persone più vulnerabili”, riassume Sachs.

Il testo, infine, include raccomandazioni per porre fine alla pandemia e affrontare crisi future, ma avverte che tutti gli sforzi saranno inutili senza la cooperazione internazionale che ruoti attorno a un’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) “riformata e rafforzata” e investimenti che rafforzino i sistemi sanitari e prestino particolare attenzione ai più vulnerabili.

Ieri l’Organizzazione mondiale della sanità ha risposto alle conclusioni di questo rapporto.

“L’Oms – si legge nel documento scritto – accoglie con favore le raccomandazioni generali del rapporto della Commissione Covid-19 di The Lancet su “Lezioni per il futuro dalla pandemia di COVID-19″, che si allineano con il nostro impegno a rafforzare la preparazione, la prevenzione, la prontezza e la risposta alle pandemie a livello globale, regionale e nazionale. Allo stesso tempo, ci sono diverse omissioni e interpretazioni errate nel rapporto, non da ultimo per quanto riguarda l’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale e la velocità e la portata delle azioni dell’Oms”.

“La Commissione sostiene con forza il ruolo centrale dell’Oms nella salute globale, sostenendo che l’Oms dovrebbe essere rafforzata” e che le riforme dovrebbero includere un sostanziale aumento del suo bilancio di base”.

“L’Oms fa eco alle conclusioni della Commissione secondo cui covid-19 ha esposto importanti sfide globali, come il sottofinanziamento cronico delle Nazioni Unite, rigidi regimi di proprietà intellettuale, mancanza di finanziamenti sostenibili per i paesi a basso e medio reddito e nazionalismo eccessivo”, che ha guidato l’iniquità vaccinale.

“L’Organizzazione pone la sua enfasi sull’importanza del multilateralismo, della solidarietà e della cooperazione di fronte alle pandemie. Accogliamo inoltre con favore il riconoscimento del ruolo chiave svolto dai paesi stessi“.

L’Oms però non accetta la critica secondo la quale la sua risposta al Covid non sarebbe stata abbastanza tempestiva. “La Commissione, tuttavia, non trasmette l’intero arco della risposta immediata. Dal primo giorno e fino ad oggi, l’Oms, insieme alle nostre reti globali di esperti e ai gruppi di sviluppo delle linee guida, aggiorna regolarmente le nostre linee guida e strategie con le ultime conoscenze sul virus”.

“Durante la pandemia, il direttore generale ha ripetutamente invitato i leader a intraprendere azioni per proteggere le persone e condividere gli strumenti in modo equo quando affrontano i forum più importanti del mondo, come la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di febbraio; il vertice straordinario dei leader del G20 del marzo 2020; il vertice del G7 del giugno 2021 , in cui è stato annunciato l’obiettivo di vaccinazione del 70%; e i vertici globali COVID-19 co-ospitati dall’amministrazione Biden nel settembre 2021 e nel maggio 2022”.

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