Canada

Case di cura, scatta
l’obbligo vaccinale

TORONTO – Il tempo è scaduto. Da ieri il personale delle case di cura a lunga degenza dell’Ontario, se vuole continuare a lavorare in queste strutture, deve essere completamente vaccinato.

La scadenza originale fissata per i lavoratori del settore tra i più colpiti dal Covid-19 è stata fatta slittare dal 12 novembre al 13 dicembre, ha detto la portavoce del ministero del LTC Vanessa De Matteis, in seguito alla raccomandazione del National Advisory Committee on Immunization. Quest’ultima ha indicato l’intervallo “ottimale” di otto settimane tra la prima e la seconda dose di un vaccino mRNA Covid-19.

Secondo i dati in mano al governo della provincia già un mese fa circa il 95% del personale aveva ricevuto entrambe le vaccinazioni. Una percentuale, questa, che però può non corrispondere alla realtà in quanto molte LTC non avevano ancora reso pubblici i propri tassi di immunizzazione.

L’obbligo vaccinale per il personale delle LTC è stato annunciato dal governo dopo vari mesi passati a negare la necessità di questa misura. Con l’aumento dei contagi – lento qualche mese fa ed ora decisamente preoccupante a causa della variante Omicron – proteggere i residenti di queste strutture è più che mai importante. Non va dimenticato il caro prezzo pagato dagli anziani delle LTC durante le prime due ondate della pandemia: 3.828 di loro hanno perso la vita a causa del virus mentre i contagi correvano alla velocità della luce.

Attualmente sono 9 le case di cura che in Ontario registrano focolai di Covid mentre le infezioni sono 18 tra i residenti e 30 tra i membri dello staff.

Nel frattempo da un sondaggio condotto da Leger quasi tre quarti dei canadesi interpellati bocciano le case di cura a lunga degenza a scopo di lucro.
Il 74% delle persone contattate ha detto che preferirebbero essere assistiti o far assistere un proprio caro in una casa di cura a lunga degenza senza scopo di lucro mentre il 12% ha dichiarato di preferire quelle for profit e il 14% ha affermato di non avere alcuna preferenza.

Se si tiene conto, poi, della fede politica, tra gli elettori del partito Conservatore la scelta di una LTC senza scopo di lucro scende al 62% mentre trova i favori del 74% dei sostenitori liberali e ben l’89% dei simpatizzanti endippini. “Gli abitanti dell’Ontario hanno chiaramente espresso la loro simpatia per le case senza scopo di lucro”, ha dichiarato a CP24 Lisa Levin, ceo di AdvantAge Ontario che rappresenta più di 200 case no profit di proprietà comunale, che ha commissionato il sondaggio.

Uno studio dell’Ontario ha rilevato che durante la prima ondata della pandemia tra l’inizio e la metà del 2020, le strutture di assistenza a lunga degenza for profit hanno avuto maggiori focolai di coronavirus tra i residenti rispetto alle case senza scopo di lucro ed hanno registrato un più alto numero di decessi. “C’è chiaramente una differenza nelle case senza scopo di lucro – ha concluso Levin – hanno avuto un track record migliore, hanno livelli di personale più elevati e sono responsabili nei confronti delle loro comunità locali. Ecco perché due persone su tre preferiscono affidarsi alle case di cura che non fanno del guadagno la loro ragione d’essere».

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