Canada

Al via l’inchiesta sull’uso
dell’Emergencies Act

TORONTO – Il primo ministro Justin Trudeau e la cosiddetta organizzatrice della protesta “Freedom Convoy” Tamara Lich sono tra coloro che saranno chiamati a testimoniare alla fine di questa settimana in un’indagine che si prefigge di far luce sull’invocazione dell’Emergencies Act da parte del governo.

L’elenco dei 65 nomi di tutti coloro chiamati a deporre davanti alla Public Order Emergency Commission è stato rilasciato ieri e include un certo numero di politici, organizzatori di proteste e funzionari dei servizi di intelligence. “La Commissione sta per intraprendere la fase pubblica del processo alla ricerca di risposte alle domande assegnatele dal Parlamento ai sensi dell’Emergencies Act – si legge in un comunicato stampa che porta la firma del Commissioner Paul Rouleau – questa fase critica farà luce sugli eventi che hanno portato alla dichiarazione dell’emergenza dell’ordine pubblico ed esplorerà appieno le ragioni addotte per la dichiarazione”.

Secondo la commissione le udienze pubbliche inizieranno giovedì nel centro di Ottawa e dureranno fino alla fine di novembre.

Nel corso delle sei settimane di udienze, la commissione ascolterà più di 60 testimoni da un elenco che include manifestanti di alto profilo, forze dell’ordine, ministri di gabinetto e persone sulle quali l’occupazione ha avuto un impatto. Durante questo periodo, la commissione analizzerà la giustificazione del governo per aver invocato l’Emergence Act.

Ricorrendo a questa legge il 14 febbraio il governo ha concesso alla polizia poteri straordinari temporanei “al fine di aiutare le forze dell’ordine a sgomberare i manifestanti dal centro di Ottawa” oltre che “a congelare i conti bancari di alcune delle persone coinvolte”.

La controversa decisione è arrivata dopo tre settimane di proteste, durante le quali i camion hanno occupato le vie del centro di Ottawa, con i manifestanti che hanno suonato i clacson dei loro mezzi e hanno sconvolto la vita quotidiana dei residenti. Manifestazioni simili hanno intasato diversi valichi di frontiera in tutto il paese. “Sono fiducioso che, con la collaborazione di tutte le parti, le audizioni forniranno un processo equo e completo per la presentazione delle prove necessarie affinché la Commission possa fornire al pubblico le risposte alle quali ha diritto”, ha detto Rouleau.

L’elenco dei testimoni include Zexi Li, residente a Ottawa, che è il querelante principale in un’azione collettiva che chiede il risarcimento di milioni di dollari per i disagi causati dalla presenza del convoglio. Sono stati chiamati a deporre anche i consiglieri comunali di Ottawa e il sindaco Jim Watson, così come i sindaci delle città di confine che sono state bloccate. Anche l’allora capo della polizia di Ottawa Peter Sloly sarà ascoltato insieme a numerosi altri agenti delle forze dell’ordine dell’Ottawa Police Service e della Ontario Provincial Police. La polizia di Ottawa è stata pesantemente criticata per la gestione delle proteste, un contraccolpo che alla fine ha portato alle dimissioni di Sloly.

Sono stati chiamati a testimoniare anche alcuni organizzatori di alto profilo, tra cui Pat King, che è stato preso di mira per diversi commenti razzisti che ha fatto nei video pubblicati online, così come Tamara Lich e Benjamin Dichter, gli organizzatori che hanno creato un gofundme per le proteste che alla fine è stato chiuso.

Al commissario dell’Rcmp Brenda Lucki e a diversi funzionari di alto profilo dell’intelligence, tra cui David Vigneault – che è il direttore del Canadian Security Intelligence Service – e Marie-Hèlene Chayer dell’Integrated Threat Assessment Center verrà chiesto di parlare alla commissione.

Anche molti ministri di gabinetto, insieme a Trudeau, sono stati chiamati a partecipare all’inchiesta: trovano posto nel nuovo elenco il ministro della Difesa Anita Anand, il ministro della Pubblica sicurezza Marco Mendicino, il ministro dell’Emergency Preparedness Bill Blair, il ministro dei Trasporti Omar Alghabra, il ministro della Giustizia David Lametti, il ministro degli Affari intergovernativi Dominic LeBlanc e il vice primo ministro Chrystia Freeland.

La relazione finale dovrà essere consegnata al governo entro il 6 febbraio.

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