Canada

A scuola lunedì
ma i docenti insorgono

TORONTO – È partito il conto alla rovescia per gli studenti dell’Ontario, che già dalla settimana prossima torneranno in classe. Dal 3 gennaio il rientro era stato posticipato dal governo al 5 gennaio per poi essere ancora rimandato al 17 gennaio a causa della rapida diffusione della variante del Covid Omicron. Ma questa volta, secondo fonti del governo, i ragazzi delle scuole elementari e di quelle superiori torneranno nelle aule scolastiche.

Il piano per riprendere l’apprendimento in presenza dopo due settimane di lezioni a distanza arriva sulla scia della Canadian Pediatric Society, della Pediatrics Section dell’Ontario Medical Association e della Pediatricians Alliance of Ontario che hanno scritto nei giorni scorsi una lettera aperta a Ford esortandolo a riaprire le scuole .

Ma se da un lato la decisione non può che far felici i genitori che stanno mettendo in dubbio la validità della didattica a distanza, dall’altro molti insegnanti si chiedono cosa ha fatto il governo per quel che concerne la sicurezza degli studenti nel momento in cui i contagi, i ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive sono alle stelle.

I sindacati degli insegnanti hanno chiesto una serie di misure di sicurezza, come le maschere N95 per gli operatori dell’istruzione, i filtri HEPA in tutte le aule e la disponibilità di test antigenici rapidi. Del resto anche i leader dell’opposizione hanno criticato il governo per non aver investito prima nelle misure di sicurezza. “Non segnalare casi nelle nostre scuole e asili nido è pericoloso. Doug Ford deve porre fine al suo insabbiamento del Covid, deve inserire i test negli asili nido, creare un programma di test rapidi nelle scuole e rendere i test PCR gratuiti e accessibili a tutte le famiglie con bambini nelle scuole”, ha detto il leader liberale Steven Del Duca. “Doug Ford ha avuto un mese per implementare misure di sicurezza mentre i bambini non andavano a scuola. Ma non lo ha fatto. Ora siamo allo stesso punto”, ha dichiarato la leader dell’NDP Andrea Horwath.

La presidente della Elementary Teachers Federation of Ontario (ETFO) Karen Brown ha criticato il governo per essere andato avanti con una ripresa della didattica in presenza in un periodo in cui il Covid-19 continua a diffondersi ampiamente e l’accesso ai test per i bambini in età scolare e il personale scolastico è limitato. “Vogliamo tornare alle lezioni nelle aule tanto quanto i genitori ma vogliamo farlo in modo sicuro e questo non ci è stato garantito – ha detto Brown – cosa ha fatto il governo per garantire che la frequenza non venga interrotta? Cosa sta facendo per risolvere la carenza di personale?”.

Alla Brown fa eco la presidente dell’Ontario School Teachers’ Federation Karen Littlewood che non ha nascosto di essere rimasta “sorpresa” dalla decisione. “Non credo che sia così che dovremmo essere informati sul ritorno alle lezioni in classe – ha detto Littlewood – penso che molti insegnanti ritengano che il governo ha mancato di rispetto verso di loro”. Eppoi non è consentito pranzare in un ristorante in questo momento ma gli studenti possono farlo in un’aula all’ora di pranzo o in una caffetteria”.

Una decisione “improvvisa”, questa del governo secondo Littlewood mentre Ford inizialmente ha lasciato intendere che il governo avrebbe rivalutato la situazione alla fine del periodo di due settimane. “Non so cosa stiano rivalutando perché se non mi sbaglio i numeri dei ricoveri in terapia intensiva sono in aumento e non in calo – ha aggiunto Littlewood – quindi qual è il metro di misura che il governo sta usando per prendere questo tipo di decisione? Vogliamo tornare in classe ma le scuole devono essere sicure. E lo sono? Questa è la domanda che rivolgo al governo”.

Nel frattempo la provincia ha affermato che un accordo con l’Ontario Teachers’ Federation consentirà agli insegnanti in pensione di essere reimpiegati nel sistema scolastico pubblico,non per 50 ma per 95 giorni fino alla fine di giugno.

Oggi è in programma una conferenza stampa del ministro dell’Istruzione Stephen Lecce che al pari del Ford è rimasto lontano dai riflettori per tanto tempo. Siamo tutti orecchie.

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