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Canada Post boccia l’arbitrato vincolante

TORONTO – Canada Post ha respinto la domanda del Canadian Union of Postal Workers (CUPW). Secondo la Crown Corporation risoluzione di una controversia da parte di un arbitro richiederebbe un arbitrato “lungo e complicato” mentre, al contrario, intende giungere a una “risoluzione tempestiva ed equa” che garantisca ai dipendenti di “avere voce” attraverso il voto. “La proposta del sindacato di sottoporre la questione ad arbitrato vincolante avrebbe l’effetto opposto”, ha dichiarato Canada Post, aggiungendo che la procedura potrebbe richiedere più di un anno.

Il secco no dell’azienda ha deluso il sindaco dei lavoratori postali.

“Questo rifiuto costituisce l’ennesima dimostrazione che CPC (Canada Post Corporation) non è interessata a un esito ragionevole di questo ciclo di negoziati – ha scritto il sindacato in un comunicato stampa – un voto forzato potrebbe non porre fine al conflitto sindacale e creare ulteriori divisioni, prolungando l’incertezza per tutte le parti”. Il sindacato aveva presentato la richiesta sabato, dopo che la Crown Corporation aveva chiesto il giorno prima al Ministro del Lavoro Patty Hajdu di incaricare il Cupw di indire una votazione sulle “offerte finali” presentate da Canada Post la scorsa settimana.

Quando la società ha presentato le sue proposte mercoledì scorso, ha affermato in un comunicato stampa che le offerte finali erano “pensate per far progredire i negoziati e restituire certezza e stabilità ai clienti, ai dipendenti di Canada Post e a tutti i canadesi”.

In una dichiarazione rilasciata venerdì, Canada Post ha affermato che dato il livello di stallo e la posizione negoziale della CUPW non era possibile raggiungere accordi di massima tramite i negoziati”.

Con tale voto verrebbero adotterebbe di fatto le offerte finali presentate da Canada Post come un nuovo contratto collettivo, con un metodo simile alla ratifica di un accordo di massima da parte di tutti gli iscritti.

La Cupw ha dichiarato sabato che un “voto imposto dal governo” non porrebbe fine alla vertenza sindacale, aggiungendo che si tratterebbe di “un altro intervento governativo ingiustificato”.

Le parti continuano a rimanere distanti mentre nel frattempo i portalettere, dal 22 maggio, non accettano di fare gli straordinari.

Nel rapporto del mese scorso redatto dalla Industrial Inquiry Commission, si legge che “Canada Post sta affrontando una crisi esistenziale: è di fatto insolvente, o in bancarotta”.

All’inizio di questa settimana, la Crown Corporation ha registrato una perdita operativa di quasi 1,3 miliardi di dollari per il 2024, mentre i ricavi sono diminuiti di 800 milioni di dollari, pari al 12,2%, rispetto al 2023.

Il braccio di ferro tra Canada Post e il Cupw continua e, al momento, non si intravede nessun accordo all’orizzonte.

(Foto: Instagram / 401_da_sarpanch)

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