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Bank of Canada mantiene il tasso al 2,25%: “Così diamo una mano all’economia”

TORONTO – Bank of Canada ha deciso di mantenere stabile il tasso di interesse, lasciandolo fermo al 2,25%. Il governatore della banca centrale canadese, Tiff Macklem, ha affermato ieri che il tasso di riferimento è al livello giusto per mantenere l’inflazione vicina al 2%, aiutando al contempo l’economia in quello che ha definito un periodo di “aggiustamento strutturale”.

“Abbiamo concordato che un tasso di riferimento nella fascia inferiore dell’intervallo neutrale fosse appropriato per fornire un certo sostegno all’economia durante questa transizione strutturale, mantenendo al contempo contenute le pressioni inflazionistiche”, ha affermato Macklem. La mossa era ampiamente attesa dagli economisti del settore privato, che ritengono che la banca centrale manterrà l’attuale tasso di riferimento per i primi mesi del 2026. Se però le prospettive economiche dovessero cambiare, “siamo pronti a reagire”, ha detto Macklem.

Ma come si presenterà l’economia canadese il prossimo anno? Uno dei principali fattori che causano incertezza globale è il protezionismo commerciale statunitense. L’imprevedibilità della politica commerciale statunitense e le rinegoziazioni del CUSMA, afferma Bank of Canada, stanno creando incertezza su come l’economia si adatterà all’aumento dei dazi e sulla dinamica di fondo dell’economia.

L’obiettivo principale della banca centrale è mantenere l’inflazione intorno al 2%: al momento, l’inflazione sta procedendo come previsto, con l’indice dei prezzi al consumo al 2,2% in ottobre.

Sebbene si preveda che l’inflazione dei prezzi al consumo rimarrà vicina all’obiettivo del 2% il prossimo anno, Bank of Canada una certa “instabilità” nel breve termine, poiché l’inflazione verrà “temporaneamente” spinta al rialzo. I dati saranno infatti confrontati con quelli delle precedenti festività natalizie, quando il governo federale istituì una sospensione temporanea della GST/HST.

La decisione di ieri di lasciare il tasso invariato arriva circa un mese dopo la presentazione del primo bilancio del primo ministro Mark Carney, che si è impegnato a spendere 280 miliardi di dollari in cinque anni per investimenti di capitale in nuove infrastrutture, misure per la produttività e la competitività, difesa e sicurezza e edilizia abitativa. Il bilancio ha portato il deficit del Canada a 78,3 miliardi di dollari.

Macklem ha affermato di aspettarsi che l’aumento della spesa pubblica e degli investimenti pubblici e privati ​​contribuisca alla crescita sia della domanda che dell’offerta nell’economia. L’impatto completo, tuttavia, richiederà tempo per essere pienamente percepito. Il governatore della abanca centrale considera gli investimenti un buon volano. “Dobbiamo migliorare la nostra produttività, investire di più, diversificare i nostri scambi. Questo è ciò che farà crescere il nostro reddito, e con un reddito maggiore, tutto diventerà più accessibile”, ha concluso.

La prossima decisione sui tassi è prevista per il 28 gennaio 2026.

Foto: www.bankofcanada.ca

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