TORONTO – Il governo federale e quello dell’Ontario sono di nuovo ai ferri corti. A innescare la nuova polemica tra i due livelli di governo è la crisi abitativa e, in particolare, il numero di nuove unità abitative che devono essere costruite secondo la tabella di marcia prestabilita da Ottawa e sottoscritta da Queen’s Park.
Secondo l’esecutivo federale, il governo guidato da Doug Ford è nettamente indietro nella road map siglata nel 2018 su base decennale. A sottolineare le preoccupazioni di Ottawa è stato direttamente il ministro federale Sean Fraser (nella foto in alto) in una lettera datata 21 marzo, nella quale l’esponente del governo Trudeau ricorda alla controparte provinciale gli impegni sottoscritti e ribadisce come, nel caso in cui non venissero rispettate le scadenze previste, saranno bloccati i fondi federali.
Secondo l’accordo del 2018, l’Ontario si impegna a costruire 19.660 unità abitative popolari entro la scadenza fissata nel 2028. Fino a questo momento – sottolinea il ministro per le Politiche Abitative – il governo provinciale ha consegnato solo 1.184 abitazioni. All’appello – dice Fraser – manca il 94 per cento delle case promesse, che dovrebbero essere costruite quindi in meno di quattro anni. In ballo c’è uno stanziamento complessivo di 357 milioni di dollari che Ottawa a messo a disposizione del governo provinciale a patto che le scadenze previste vengano rispettate.
“Questo lascia il 94% dell’obiettivo da raggiungere durante gli ultimi tre anni dell’accordo, il che non è realistico”, ha scritto Fraser al suo omologo provinciale, il ministro per le Politiche Abitative dell’Ontario Paul Calandra.
“L’Ontario è disperatamente indietro rispetto a tutte le altre Province e Territori. La mancanza di progressi mette a repentaglio il completamento sia degli obiettivi abitativi dell’Ontario che dell’obiettivo nazionale del Canada”.
Fraser ha osservato che, a meno che l’Ontario non fornisca un piano rivisto che mostri come intende raggiungere i suoi obiettivi, non riceverà un finanziamento promesso di 357 milioni di dollari dal governo federale.
“Come sapete, l’attuale scadenza prevede già una proroga di un anno. Non sono possibili ulteriori estensioni”, ha detto Fraser. “I miei funzionari hanno prorogato più volte la scadenza per un piano d’azione ripresentato. Se l’Ontario non riuscirà a presentare un piano rivisto dandoci il tempo di analizzare e rispondere entro la scadenza finale del 31 marzoi finanziamenti bilaterali scadranno e l’impatto che questo avrà sugli abitanti dell’Ontario nel bisogno di alloggi sarà devastante”.
Calandra ha definito “inaccettabile” la decisione del governo di sospendere i finanziamenti, rispondendo in una sua lettera dicendo: “L’Ontario si aspetta rispettosamente di essere trattato dal governo federale come il vero e uguale partner”.
Il ministro ha sottolineato come gli obiettivi non tengano conto dell’attuale panorama economico, né del lavoro della provincia per riparare e rinnovare le unità. L’Ontario, ha detto, ha uno dei più antichi stock abitativi del paese e se queste unità fossero contate, la provincia raggiungerebbe quasi il 60% del suo obiettivo.
“Se da un lato è importante far crescere lo stock, dall’altro è altrettanto, se non più cruciale, garantire che non si riduca a causa di unità che non possono continuare a essere offerte per via di riparazioni e ristrutturazioni differite nel tempo”.
Il governo Ford ha usato la stessa tattica per il suo Building Faster Fund per incoraggiare lo sviluppo, trattenendo i finanziamenti dai comuni che non hanno raggiunto i loro obiettivi.
In questo scenario, i singoli Comuni stanno facendo la loro parte. Se alcune città hanno già ricevuto fondi per aver rispettato gli obiettivi, altri sono nettamente indietro. Mississauga, ad esempio, ha perso 30 milioni di dollari per non aver rispettato le scadenze.
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