Avventura Spericolata, nuova commedia romantica
TORONTO – Non molto tempo fa il genere delle “Commedie Romantiche”, erano produzioni di grandi studi che hanno goduto di enormi spinte di marketing e di ampie uscite. Dagli anni ’90 alla metà degli anni 2000, il genere attirava il pubblico attraverso incontri classici e sentimentali che avevano una fine positiva. Ma l’ottimismo speranzoso di quelle commedie romantiche degli anni ’90 rifletteva un periodo ancora non influenzato da Internet e dalla sua diabolica prole – i “social media“.
Da uno dei generi più redditizi a quasi estinzione, la rara apparizione di una commedia romantica nella programmazione cinematografica odierna è un immediato promemoria di quanto sia cambiato molto nelle relazioni di genere. Prendiamo l’ultimo film in lingua inglese di Michele Morrone, Blame it on Rome, diretto da Francesco Carrozzini. Segue una ambiziosa dirigente artistica newyorkese che lavora a Roma, il cui fidanzato si innamora di un’altra donna. È una tipica occasione per una seconda possibilità di avventura romantica. Ragazza ferita incontra un nuovo ragazzo a Roma.
Tranne che siamo nel 2025, e la donna dal cuore spezzato di questo film affronta la promiscuità. Ma descriverlo in modo così innocuo come fa la sinossi lascia a chiedersi se le commedie romantiche debbano restare sotto il basso. “Tra aperitivo, avventure sconsiderate e una serie di appuntamenti, Billie impara a vivere il momento… finché non scopre di essere incinta. Non sapendo chi sia il padre, assume l’investigatore privato Tommaso (Michele Morrone) per aiutarla a risolvere il mistero della paternità”.
I decenni precedenti ci hanno regalato film come Harry ti presento Sally, un commento sulle relazioni platoniche, e il Mio Grasso Matrimonio Grego che esplorava temi di assimilazione, tradizione e amore. Questa commedia romantica del XXI secolo presenta una ragazza così stanca dal sesso che deve assumere un investigatore privato per capire quale uomo l’abbia messa incinta.
Ognuno ha i suoi gusti, ma basandomi sulle mie interazioni con la specie maschile, questo tipo di donna è da evitare. La coppia di scrittrice femminile composta da Jessica O’Toole e Kirsten Smith è chiaramente in disaccordo. Smith ha costruito una carriera co-sceneggiando commedie romantiche girl power, come Legally Blonde (2001) e House Bunny (2008) – film i cui protagonisti passano rispettivamente da regine di confraternita a avvocato o coniglietta di playboy.
Jessica O’Toole è conosciuta soprattutto per la serie di successo durata cinque stagioni Jane the Virgin (2015), che racconta la storia di una giovane ragazza che viene accidentalmente inseminata artificialmente durante una visita di routine dal suo ginecologo. Spariti i film “antiquati” sugli uomini che corteggiano le “belle donne”. E per fortuna, direbbero alcuni, aggiungendo (per buona misura) che richiedere alle donne di essere educate, aggraziate o raffinate era comunque un’imposizione patriarcale oppressiva.
Sarcasmo a parte, incoraggiare una nuova generazione di giovani ragazze a vivere avventure sconsiderate in paesi stranieri è, nella migliore delle ipotesi, irresponsabile, se non grottesco. A onor del vero, il film deve ancora uscire nelle sale cinematografiche e potrebbe addirittura mettere in evidenza questo sentimento. Potrebbe rivelarsi un film intelligente sulle cattive scelte e sulla strada verso la redenzione. Incrociamo le dita.
Immagine di Gabrielle Union e Michele Morrone sul set per gentile concessione di Amazon MGM Studios
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix



