Ontario

Attacco di London, veglia per le vittime
tra dolore e incredulità

TORONTO – Sono stati identificati i quattro membri della famiglia che domenica sono stati investiti ed uccisi a London, in quello che secondo la polizia, è stato “un attacco contro la loro fede musulmana”.

Un portavoce della famiglia ha identificato le vittime come Salman Afzaal, sua moglie Madiha, la loro figlia Yumna e la madre di Salman. Unico sopravvissuto è Fayez Afzaal di 9 anni. Una famiglia distrutta nel giro di una manciata di secondi dal residente di London Nathaniel Veltman di 20 anni: su di lui gravano quattro capi di accusa per omicidio di primo grado e uno per tentato omicidio.

È una comunità addolorata e ferita, quella musulmana della città che dista 190 chilometri da Toronto.

Parlando martedì alla Camera dei Comuni, il primo ministro Justin Trudeau ha definito l’azione di Veltman come “un attacco terroristico, motivato dall’odio”. “Questo atto di terrorismo e di islamofobia è disgustoso. È straziante. Cosa si può dire quando una famiglia si è vista portare via i propri cari? Quando un bambino è in ospedale? Quando una comunità è in lutto? Tutto quello che posso dire a tutti coloro che sono in lutto, a chi è arrabbiato, a chi ha paura è che la comunità è con loro. Non lasceremo che l’odio ci divida”. “Questo è a dir poco un attacco terroristico contro persone innocenti basato sulla loro fede e la loro religione e non c’è posto per questo in Ontario”, ha aggiunto Ford – siamo una comunità che resta unita e saremo uniti nel dare sostegno alla comunità musulmana”.

Ieri sera, durante una veglia presso la London Muslim Mosque fequentata dalla famiglia, le vittime di questo insensato atto di violenza sono state ricordate: tra i presenti anche il primo ministro Justin Trudeau, i leader del Partito Conservatore e dell’NDP Erin O’Toole e Jagmeet Singh e il premier dell’Ontario Doug Ford. Per l’occasione il governo della provincia, in via straordinaria, non ha applicato il regolamento in vigore che limita il numero di persone che possono riunirsi affinchè, ha detto Ford, “la gente possa stringersi alla famiglia e ai membri della comunità musulmana”.

Ha avuto parole di affetto verso tutta la comunità in lutto anche il sindaco di London Ed Holder: “La comunità musulmana è davvero una parte importante della nostra città. Contribuisce in modo fenomenale al benessere economico e culturale di London. Sono sempre stati lì per noi come comunità e ora tocca a noi esserci per loro – ha detto il primo cittadino – l’attacco di domenica è stato una tragedia inimmaginabile che ha causato dolore e sofferenza indescrivibili”.

Nel frattempo, in un’intervista con CP24 l’amico di lunga data della famiglia Saboor Khan ha affermato che le vittime “hanno lottato molto duramente” per affermarsi come nuovi immigrati e alla fine sono diventate membri stimati della comunità londinese. “Quanto accaduto sottolinea la necessità di un’azione reale per sconfiggere l’islamofobia – ha detto Khan – sono semplicemente devastato. Quando prenderemo sul serio tutto questo e diremo basta? Dobbiamo criminalizzare l’islamofobia, dobbiamo prestare attenzione all’odio che trova spazio online e in altri contesti e dobbiamo usare misure forti contro le persone che praticano violenza in nome della fede”.

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